domenica 21 dicembre 2008

Dalle lettere di Barsanufio e Giovanni di Gaza - Lettera 339. A un fratello

La carità verso il prossimo si manifesta in molti modi, e non soltanto nel dare. Ascolta come. Può capitarti che te ne vai da qualche parte con il prossimo e ti rendi conto che vorresti ricevere più onore di lui, invece di rallegrarti che egli riscuota la medesima stima che te.
Così facendo, non lo consideri come te stesso. Ha detto infatti l'Apostolo: Gareggiate nello stimarvi a vicenda.
Se hai qualcosa da mangiare e noti in te la voglia di gustartela da solo, per ingordigia e non per bisogno, di nuovo non consideri il prossimo come te stesso.
Vedi il fratello lodato e non ti congratuli con lui, perché non ricevile medesime lodi; invece, dovresti dire: "L'elogio al fratello si estende a me, perché è un mio membro.
Anche in tale occasione tu non hai amato il prossimo tuo come te stesso. Ciò vale per tutti i casi analoghi.
Ecco ancora un altro modo di considerare il prossimo come se stesso. Se apprendi dai padri la via di Dio e il tuo fratello ti interroga, non essere avaro nel mostrarti sollecito di lui e nell'aiutarlo. Ma poiché sai che è tuo fratello, digli quanto hai appreso, con timore di Dio e senza atteggiarti a maestro, cosa che non ti giova.
La libertà è la verità espressa chiaramente. Buona perciò è la libertà, ma deve essere gestita nel timore di Dio.
Se quando hai bisogno di qualcosa, non lo dici aspettan­do che il tale o il tal'altro te lo dia da sé, ecco quello che accade: potrà darsi ch'egli ignori la tua necessità, oppure, saputala, se ne dimentichi; o anche, volendoti mettere alla prova, faccia così per vedere se hai pazienza. Ora avviene che tu ti sdegni contro di lui e così cadi in peccato. Se invece gli parli con franchezza, non succederà nulla di tutto questo.
Tu però disponi bene il tuo pensiero fin da prima, per­ché, se dopo aver chiesto ciò che cerchi non lo ottieni, tu non rimanga afflitto o indignato e cominci a mormorare. Dì piuttosto al tuo pensiero: "Probabilmente non potrà fornirmi quanto gli ho chiesto; oppure io non ne sono degno e perciò Dio non gli ha permesso di darmelo".
E bada di non incupirti per quel rifiuto, perdendo la libertà nei suoi riguardi, così da non osare chiedergli mai più nul­la, quando la necessita lo richieda. Cerca di custodire sempre te stesso senza turbamento rispetto a quel rifiuto.
D'altra parte, se uno ti chiede di che cosa hai biso­gno, anche in questo caso dì la verità. E se, preso alla sprovvista, tu dicessi: "Non ho bisogno", smentisciti e sog­giungi: "Scusami, ho parlato a vanvera, perché ho bisogno di tenere quella cosa".

7 commenti:

Pipoca ha detto...

tutto il male dell'uomo viene sempre dal suo interno e l'interiorità è data dagli stimoli che riceviamo.
gli stimoli che riceviamo purtroppo sono terribili.
spesso crediamo che la nostra società sia evoluta in tutto, anche nei nel rispetto dei diritti umani, io credo sia un errore.
le barbarie di oggi sono le peggiori che la storia abbia mai visto, il secolo che ci siamo lasciati alle spalle, da sé, ha provocato più distruzione che tutti i secoli di storia che ci hanno preceduto. ci siamo illusi di poter vivere una vita materiale, dove anche il bene si compra. dove al mattino abbiamo il problema di quale abito indossare e a pranzo abbiamo il problema di dover stare a dieta. senza curarci di niente altro che di noi stessi. tutti siamo / dobbiamo / ci illudiamo di essere belli, bravi ricchi e intelligenti.
ma dentro siamo sempre più vuoti e dobbiamo riempire la nostra vuotezza con qualsiasi cosa ci capiti e dimostrare continuamente quanto siamo forti a discapito dei più deboli.

il male è il risultato di una società malata.
è normalmente che chi è felice si prodighi per l'altrui felicità; oggi nessuno lo fa più, potremmo ricoprirci di tutto l'oro del mondo, ma il sintomo di vera libertà e felicità lo avremo solamente quando sentiremo amore per l'altro.

ma vedere l'indifferenza e la prepotenza che mi circonda, mi dà tristezza.

***
ok. fine dello sfogo!

Evergreen ha detto...

Nel tuo commento ho trovato una vera perla, cara Pipoca! E' questa:..."il sintomo di vera libertà e felicità lo avremo solamente quando sentiremo amore per l'altro". E' questo il traguardo finale di ogni persona libera e felice. Ed è quello che il mite profeta galileo aveva già indicato nel suo semplice, rivoluzionario, sublime messaggio; "Amate anche i vostri nemici!"

Pipoca ha detto...

l'è dura...
ci provo, ma a cena col P. non ci vado!!!
*
caro ever, allora non sono così befana come mi dipingo! ma anche tu, ho notato, sei un appassionato di pittura.

Unknown ha detto...

Ciao Ever
per motivi di lavoro è da molto che non vengo a tovarti.
Mi sembrava di aver sbagliato link,quando la pagina si stava visualizzando,poi ho inteso il tuo nuovo look.
Sinceramente mi ero affezzionato al vecchio, ora devo vederti in maniera diversa(lo schermo del mio monitor è decentrato a destra).
Il mio commento su quanto hai scritto e che essendo esseri umani,non sempre agiamo nella maniera giusta.
Anche se ci armiamo di buoni propositi,le distrazioni ci allontanano dalla retta via.
Bisogna sempre vedere le barriere che delimitano il nostro percorso e non oltrepassarle mai.

Andrea ha detto...

MOLTO BELLO IL TUO BLOG, MI SONO AGGIUNTO NEI LETTORI, SE TI PIACE IL MIO BLOG ISCRIVITI ANCHE TU...
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Aliza ha detto...

Buon Natale, sono una tua lettrice, ciao A

`·. ̧ ̧.· ́ ́ ̄`··.Giusy·`·. ̧ ̧.· ́ ́ ̄`· ha detto...

Ciao Ever...complimenti per il tuo nuovo arredamento sul blog...ti auguro con tutto il cuore un buon Natale...baci.

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