sabato 16 novembre 2013

Servono i mistici?

Sviluppando un concetto di Aldous Huxley (*) mi soffermavo in un mio precedente post sulla funzione benefica e addirittura irrinunciabile dei mistici.
Essi sono simili ad antenne capaci di captare e di decodificare i segnali che provengono dalle profondità dell'universo.
Ma i mistici, alla stregua dei profeti, rimangono il più delle volte inascoltati e spesso addirittura derisi.
Un esempio?
Ecco come don Tonino Bello - molto prima dell'introduzione dell'euro come moneta unica  - prefigurava la grave crisi che stiamo vivendo oggi:
"Verrano tempi duri proprio nel momento in cui ci stiamo preparando a vivere l'esperienza nella casa comune della nuova Europa, che a me si presenta anche con tristi presagi perché ha più il sapore di una convivenza economica, di una cassa comune che di una casa comune".
Conclusione: ai mistici ed ai profeti bisognerebbe prestare molta più attenzione che agli altri, economisti compresi.  
Vivremmo meglio tutti. E più felici.

(*) Aldous Huxley in  "L'eminenza grigia"

Lettera al nipotino che sta per arrivare (3)

    Gerrit van Honthorst, (Gherardo delle Notti1) 1619 – 1620; olio su tela  – Galleria degli Uffizi, Firenze                         Cariss...