giovedì 30 ottobre 2008

Pensieri bellissimi



"Niente è mai veramente perduto, o può essere perduto, nessuna nascita, forma, identità, nessun oggetto del mondo. Nessuna vita, nessuna forza, nessuna cosa visibile; l’apparenza non deve ostacolare, né l’ambito mutato confonderti il cervello. Vasto è il Tempo e lo Spazio, vasti i campi della Natura. Il corpo, lento, freddo, vecchio - cenere e brace dei fuochi d’un tempo, la luce velata degli occhi tornerà a splendere al momento giusto; il sole ora basso a occidente sorge costante per mattini e meriggi; alle zolle gelate sempre ritorna la legge invisibile della primavera, con l’erba e i fiori e i frutti estivi e il grano."


Walt Whitman - "Continuità" da "Foglie d'erba"

Ringrazio la mia raffinata e colta amica dianavera per il dono della citazione sull'altro mio blog di questo straordinario poeta, per il regalo di questa splendida perla che sento particolarmente vicina alla mia personale visione del mondo. Credo infatti amche io che tutto sia inserito in una perenne e misteriosa continuità all'insegna della vita. Non c'è vita senza morte, non c'è morte senza vita. E tutto è vita!

giovedì 23 ottobre 2008

mercoledì 22 ottobre 2008

Eleganza e arroganza


La prima connota Eugenio Scalfari: ex direttore e fondatore di Repubblica, un vero signore, gran maestro di giornalismo, persona coltissima e dai modi raffinati.
La seconda Roberto Castelli: ex Guardasigilli, parlamentare della Lega Nord, rappresentante della Padania, esponente dell'attuale governo, persona dai modi sprezzanti e talvolta decisamente irritanti.
La puntata di Ballarò di ieri sera lo ha dimostrato ad abundantiam.

giovedì 16 ottobre 2008

Parole sublimi

La donna adultera (Gv 8, 1-11)

1 Gesù andò al monte degli Ulivi. 2 All'alba tornò nel tempio, e tutto il popolo andò da lui; ed egli, sedutosi, li istruiva. 3 Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna còlta in adulterio; e, fattala stare inmezzo, 4 gli dissero: «Maestro, questa donna è stata còlta in flagrante adulterio. 5 Or Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare tali donne; tu che ne dici?» 6 Dicevano questo per metterlo alla prova, per poterlo accusare. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere con il dito in terra. 7 E, siccome continuavano a interrogarlo, egli, alzato il capo, disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei». 8 E, chinatosi di nuovo, scriveva in terra. 9 Essi, udito ciò, e accusati dalla loro coscienza, uscirono a uno a uno, cominciando dai più vecchi fino agli ultimi; e Gesù fu lasciato solo con la donna che stava là in mezzo. 10 Gesù, alzatosi e non vedendo altri che la donna, le disse: «Donna, dove sono quei tuoi accusatori? Nessuno ti ha condannata?» 11 Ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neppure io ti condanno; va'e non peccare più».

La tolleranza, il rispetto della persona, l'emancipazione femminile devono molto a questo memorabile colloquio di Gesù con la donna "peccatrice". Due mentalità sono a confronto: quella reazionaria e oppressiva e quella della libertà e della comprensione. Se quest'ultima ha iniziato a farsi faticosamente strada in un mondo che ancora non riesce a liberarsi dai lacci della violenza, dalle tentazioni della facile condanna, dai pregiudizi di ogni tipo, lo si deve in gran parte a queste sublimi parole.

mercoledì 15 ottobre 2008

La semplicità dei grandi

Un po’ di pazienza e saprete la storia di questa bottiglia e di questo illustre biglietto da visita.

Eccola:

inizi degli anni 80. Una caserma del Sud. Un giovane capitano che amava leggere i libri di Sciascia. La maggior parte dei militari di leva affluivano dalle regioni dell'Italia meridionale. Molti i ragazzi siciliani. Tra questi uno di Racalmuto, il paese natale del mio scrittore preferito, quel denso e coraggioso autore di tante denunce che scaturivano da sincera e accesa passione civile. Gli chiesi se lo conosceva di persona. Il soldato mi rispose di sì aggiungendo che aveva facile accesso alla sua casa.
Quando il giovane partì per una breve licenza, ne approfittai per chiedergli di portare i miei saluti all'illustre suo conterraneo.
Al suo rientro dalla Sicilia, con somma meraviglia, mi vidi consegnare a nome del grande Sciascia una bottiglia di Regalpetra, un vino prodotto nelle sue cantine, un suo biglietto da visita e in più "Il giorno della civetta" con tanto di firma autografa.
Oggi, dopo tanti anni, la mia ammirazione per un personaggio di così grande talento e di così vasta popolarità, il quale si prese la briga di ricambiare in quel modo dei semplici saluti di un oscuro capitano (forse anche per far fare bella figura al soldato), è più viva e forte che mai.
E tra gli oggetti più cari e preziosi della mia casa ci sono questi eccezionali ricordi del grande Maestro di scrittura e di vita che fu Leonardo Sciascia.

Omaggio a George Bernanos

Tre perle di un grandissimo scrittore cattolico, autore - tra l'altro - di "Diario di un curato di campagna", la cui celebre chiusa ("Che cosa importa? Tutto è grazia") vale da sola l'intero romanzo.
  • Esiste una borghesia di sinistra e una borghesia di destra. Non c'è invece un popolo di sinistra e un popolo di destra, c'è un popolo solo.
  • La democrazia è un'invenzione di intellettuali.
  • Le elezioni favoriscono i chiacchieroni.
Non c'è niente da fare! Il pensiero dei grandi è sempre attuale perché sempre attuale è la verità. In merito al terzo punto anche Bertrand Russel rifletteva più o meno allo stesso modo quando affermava che «acquisire un'immunità alla eloquenza è della massima importanza per i cittadini di una democrazia.»

martedì 14 ottobre 2008

Testimonium flavianum

Nelle sue Antichità giudaiche Giuseppe Flavio racconta della condanna a morte per lapidazione di Giacomo il Minore, avvenuta nel 62 in questi termini:


« Anano [...] convocò il sinedrio a giudizio e vi condusse il fratello di Gesù, detto il Cristo, di nome Giacomo, e alcuni altri, accusandoli di trasgressione della legge e condannandoli alla lapidazione »

(Flavio Giuseppe, Antichità giudaiche, xx.200)

Il secondo brano, quello propriamente noto come testimonium flavianum, afferma:


« Ci fu verso questo tempo Gesù, uomo saggio, se pure bisogna chiamarlo uomo: era infatti autore di opere straordinarie, maestro di uomini che accolgono con piacere la verità, ed attirò a sé molti Giudei, e anche molti dei greci. Questi era il Cristo. E quando Pilato, per denunzia degli uomini notabili fra noi, lo punì di croce, non cessarono coloro che da principio lo avevano amato. Egli infatti apparve loro al terzo giorno nuovamente vivo, avendo già annunziato i divini profeti queste e migliaia d'altre meraviglie riguardo a lui. Ancor oggi non è venuta meno la tribù di quelli che, da costui, sono chiamati Cristiani. »

(Flavio Giuseppe, Antichità giudaiche, xviii.63-64)

Su fonti poco attendibili o per lo meno sospette come quest'ultima alcuni studiosi cattolici fanno ancora oggi ingenuamente poggiare la storicità dei Vangeli. Vedi, ad esempio, Luciano Pacomio in appendice al suo "Gesù - I 37 anni che venti secoli fa cambiarono il senso della storia e i nostri destini" , Ed. Piemme 1996

Una maggiore cautela non farebbe male!

Raul Follerau

Insegnaci, Signore, a non amare soltanto noi stessi, a non amare soltanto i nostri, a non amare soltanto quelli che amiamo già.

Insegnaci a pensare agli altri, ad amare in primo luogo quelli che nessuno ama.

Signore, donaci di soffrire della sofferenza degli altri.

Concedici la grazia di capire che ad ogni istante, mentre noi viviamo una vita troppo felice, protetta da te, milioni di esseri umani, che sono tuoi figli e nostri fratelli, muoiono di fame senza aver meritato di morire di fame, muoiono di freddo senza aver meritato di morir di freddo.

Signore, abbi pietà di tutti i poveri del mondo.

Raul Follereau

domenica 12 ottobre 2008

Thomas Merton

« Io, Signore Iddio, non ho nessuna idea di dove sto andando.
Non vedo la strada che mi sta davanti.
Non posso sapere con certezza dove andrò a finire.
Secondo verità, non conosco neppure me stesso
e il fatto che penso di seguire la tua volontà non significa che lo stia davvero facendo.
Ma sono sinceramente convinto che in realtà ti piaccia il mio desiderio di piacerti
e spero di averlo in tutte le cose, spero di non fare mai nulla senza tale desiderio.
So che, se agirò così, la tua volontà mi condurrà per la giusta via,
quantunque io possa non capirne nulla.
Avrò sempre fiducia in te,
anche quando potrà sembrarmi di essere perduto e avvolto nell'ombra della morte.
Non avrò paura,
perché tu sei con me e so che non mi lasci solo di fronte ai pericoli. »

Thomas Merton, Preghiere

sabato 11 ottobre 2008

Le ricchezze archeologiche di Canosa di Puglia



Vasi di fattura ellenistica facenti parte del corredo funerario rinvenuto nell'ipogeo Varrese e risalenti al IV secolo a. C.. Altri splendidi reperti contraddistinti da un tenue colore rosa e prodotti in epoche successive sono in mostra a Palazzo Sinesi.

martedì 7 ottobre 2008

Quale delle tre versioni è quella giusta?



Del racconto della creazione esistono nella Genesi due versioni. La prima pone l'uomo e la donna su un piano di sostanziale parità. Nella seconda, che è anche la più conosciuta, la donna è tratta da una costola di Adamo quasi a sottolineare la superiorità dell'elemento maschile su quello femminile. Maria Rita Parsi ne ha rivelata una terza nel suo bel libro "Single per sempre". Eccola:

Un giorno, nel giardino dell'Eden, Eva disse a Dio... "Signore, ho un problema"
"Che problema, Eva?"
"Signore, so che mi hai creata e che hai provveduto per questo giardino bellissimo, e per tutti questi meravigliosi animali, e quell'allegro e buffo serpente... ma io non mi sento davvero felice"
"Come mai, Eva?" fu l'immediata replica dall'alto.
"Signore, mi sento sola. E sono proprio stufa delle mele..."
"Bene Eva, in questo caso ho una soluzione. Creerò un uomo per te"
"Che cos'è un ‘uomo', Signore?"
"Questo 'uomo' sarà una creatura difettosa, con molti aspetti negativi. Mentirà, ti prenderà in giro e sarà vanaglorioso, in pratica ti darà un sacco di problemi. Sarà più grande di te e più veloce, e amerà cacciare e uccidere. Avrà uno sguardo scioccamente curioso, ma visto che ti stai lamentando, lo creerò in modo che possa soddisfare le tue, ehm, necessità. Sarà scarso di intelletto e si impegnerà in occupazioni infantili come la lotta e prendere a calci una palla. Non sarà molto sveglio, e avrà spesso bisogno dei tuoi consigli per pensare correttamente".
"Sembra una cosa divertente!" commentò Eva ammiccando ironicamente.
"Dove sta la fregatura?"
"Beh... lo puoi avere ad una condizione..."
"Quale?"
"Come ti ho detto, sarà orgoglioso, arrogante e autocompiacente...perciò dovrai fargli credere che è stato creato lui per primo... però ricorda...è il nostro segreto... da donna a donna!"

E' un racconto ironico e divertente che rivoluziona la teologia tradizionale, da sempre ispirata a un chiaro ed inequivocabile maschilismo. Che sia proprio la versione della Parsi quella che si avvicina più di tutte alla verità?

lunedì 6 ottobre 2008

Divine parole!



Giovanni 4, 19 - 23

19 La donna gli disse: «Signore, vedo che tu sei un profeta. 20 I nostri padri hanno adorato su questo monte, ma voi dite che a Gerusalemme è il luogo dove bisogna adorare». 21 Gesù le disse: «Donna, credimi; l'ora viene che né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. 22 Voi adorate quel che non conoscete; noi adoriamo quelche conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. 23 Ma l'ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori.

venerdì 3 ottobre 2008

Emozioni mitologiche (su nave MSC Poesia)

Titano silenzioso,
che scivoli sul mare tecnologico
che fu un giorno degli dei,
tu solchi tranquillo
il liquido regno di Nettuno
le acque libere e felici di Venere,
tu ripercorri i sentieri all'incontrario
di Odisseo
e ti attende la verde valle incantata
lì dove ancora Zeus e Olimpia e Cronos
rivivono immortali
nel sogno breve
di un mattino di settembre.

Primavera

Le vergini gemme di marzo Allietano i rami di pesco Neppur lo splendore del quarzo M’apparve più raro e più fresco!