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domenica 9 marzo 2025

Italia capta ferum victorem cepit

In genere noi europei e, in particolare, noi italiani abbiamo quasi sempre seguito gli americani non solo in politica estera ma anche in tutto il resto.

Se un qualcosa prendeva piede in America, si era abbastanza sicuri che quel qualcosa sarebbe sbarcato dopo qualche anno anche da noi.

È successo così dal secondo dopoguerra in poi, anche se bisogna riconoscere che un qualcosa come la mafia noi eravamo riusciti ad esportarla molto prima.

Tuttavia in questi giorni mi è venuto da pensare che quel che sta avvenendo oggi nell'America di Trump noi l'abbiamo già vissuto, sperimentato, consentito e collaudato negli anni del più sfrenato berlusconismo.

Noi italiani, senza saperlo, siamo così diventati per gli USA un modello da copiare e da importare.

Cos’altro infatti ha rappresentato da noi il berlusconismo se non il culto esasperato del successo, la beatificazione in vita e in morte di un Unto del Signore, l’esaltazione della ricchezza senza limiti, la rivincita dei vizi privati sulle pubbliche virtù, lo svilimento progressivo della sobrietà, della serietà e della morale negli affari come nella vita, il trionfo della megalomania e del lusso, lo sdoganamento di una destra eversiva, violenta e razzista che ha finito per occupare il Paese, in una parola l’affermarsi in nuce di una plutocrazia della peggiore specie con colossali conflitti di interesse mai risolti e con una marcata avversione al potere giudiziario?

Ebbene nell’America di Trump, fatte le debite differenze, avviene oggi esattamente la stessa cosa.
La corte di Trump ricalca più o meno la corte del vecchio imperatore romano con qualche cortigiana in più passata in tutta fretta da una corte all’altra.

E comunque va detto che noi italiani siamo davvero bravi perché, almeno un paio di volte, siamo stati noi ad esportare oltre oceano dei modelli di organizzazione e non viceversa, come solitamente è avvenuto dal secondo dopoguerra in poi in fatto di moda, di musica, di letteratura e di costume.

Il primo modello esportato è stata la mafia.
Il secondo un qualcosa che con la mafia ha avuto ed ha abbastanza a che fare.

Mi sembra quindi il caso di modificare in tal modo il vecchio adagio: Italia capta ferum victorem cepit!

martedì 6 marzo 2018

Caporali e generali

Il volto aperto, sorridente e soddisfatto è quello di un giovane deputato appena eletto nel Movimento 5 Stelle. 
Si chiama Davide Galantino ed è di Bisceglie (BT).
Perché ho voluto inserirlo nel mio post?
Ho voluto farlo per rendere merito a questo ragazzo che proviene dal mondo con le stellette e per ringraziarlo di una cosa importante.
Provengo anche io da quel mondo e, solo fino a ieri, avevo visto salire nei Palazzi del potere unicamente generali con almeno tre-quattro stelle o, al massimo, qualche baldo sottufficiale. 
Mai - che io sappia - un semplice caporal maggiore. 
Anche se, a ben ricordare, un precedente illustre c'è già stato: Benito Mussolini era appunto un caporal maggiore dei bersaglieri. Ma quella è tutta un'altra storia.
Oggi saluto con piacere questa possibilità che viene data democraticamente a chiunque abbia la voglia e la passione di fare politica. E, per quanto riguarda i militari, a prescindere dai gradi.
Complimenti dunque al giovanissimo deputato e grazie al Movimento 5 Stelle. 
P.S.: vorrei però sommessamente ricordare al neo eletto - se mai mi leggerà - che anche quello della politica, al pari del servizio militare, è un nobile spendersi per gli altri e non un comodo alibi per rincorrere onori, vantaggi e privilegi.


mercoledì 4 ottobre 2017

Montanelli e i generali

Provengo, qualcuno lo sa, dal mondo delle stellette. 
È un mondo che per tanti anni è stato il "mio" mondo, un mondo che ho finito per amare profondamente e che mi ha dato la possibilità di venire in contatto con persone di grandi qualità umane. È pur vero che in questo mondo ho spesso incrociato palloni gonfiati, ho avuto a che fare con personaggi affetti da evidenti deliri di onnipotenza ma ho anche conosciuto tanti colleghi con i piedi per terra, leali, onesti, sinceri; ho anche avuto la fortuna di lavorare quasi sempre con gente semplice, concreta e senza grilli per la testa, quali erano in genere i nostri Sottufficiali; ho anche ammirato l'infinita pazienza e l'incredibile generosità di migliaia di giovani di leva, prima che nelle nostre caserme approdasse un esercito di mestieranti e mercenari.
Nel "mio" Esercito i valori dell'esempio, del sacrificio, della dedizione al dovere erano i pilastri sui quali venivano fatti poggiare, più che sul grado, il prestigio e il carisma dell'autorità.
A questi valori sono stato educato e a questi valori ho cercato di ispirarmi pur con tutti i miei limiti.
Ed è per questo che non ho mai sopportato che, nei gradi più elevati, ci fosse talvolta più di un'ombra ad offuscare una limpida adesione a quei valori nei quali ho sempre creduto da giovane ed ai quali, per fortuna, continuo a credere da vecchio.
Faccio tre nomi a caso per intenderci meglio: il generale Giudice, che, da Comandante della Guardia di Finanza, fu oggetto di un severo editoriale di Montanelli, il generale Speciale, anch'egli ex Comandante della Guardia di Finanza, il generale Rossi, ex Sottosegretario alla Difesa.
Forse qualcuno della mia età ricorderà le vicende del primo ai tempi - ormai lontani - dello scandalo petroli e la mancanza di lealtà del secondo nei confronti dell'allora Ministro Padoa Schioppa. 
Per quanto riguarda il terzo, è nota a tutti la recentissima e niente affatto edificante vicenda dell'assunzione di un figlio come assistente parlamentare da parte del collega di partito on. Caruso.
Di generali così (l'iniziale minuscola è voluta) faremmo molto volentieri a meno e, soprattutto, ne trarrebbe grande vantaggio l'Istituzione.
Ecco il servizio de "Le Iene" che ha scoperchiato la pentola.

venerdì 14 novembre 2014

Le aspettative deluse di una generazione: la mia


Ho sempre pensato che negli anni 50-60-70 la classe operaia e, con essa, la schiera dei lavoratori in genere abbiano avuto nel PCI un punto di riferimento formidabile. 
La sinistra di allora, contrapposta alla destra padronale, mi sembrava la forza politica più idonea a realizzare il bene del Paese, la strada più adatta per colmare le ingiustizie sociali, la via maestra per un socialismo effettivo, un modo per dare a tutti le stesse possibilità di crescita, insomma - almeno per me - una specie di cristianesimo finalmente attuato e incarnato nella vita di una Nazione.
Ma oggi vedo che le cose sono andate e vanno in senso assolutamente contrario a quelle mie aspettative. 
Cosa fare? 
L'unica salvezza consiste in una rivoluzione culturale che consenta di strappare la maschera al potere, da chiunque - di destra o di sinistra - esso sia temporaneamente occupato, di modificare l'attuale Stato oligarchico, plutocratico ed elefantiaco sotto la spinta di una democrazia vera che non sia proclamata soltanto a parole, di scardinare definitivamente la mentalità medioevale alla quale resta ancora legata la nostra società. 
La burocrazia, tanto vituperata a chiacchiere dai destrorsi e dai sinistrorsi, è - ad esempio - l'altro nome del feudalesimo che perdura nella nostra povera Ita(g)lia.
Checché ne dica oggi Renzi, checché ne diceva ieri Berlusconi, la semplificazione è ancora una chimera e la burocrazia rimane quella vischiosa tela di ragno che lo Stato non cessa di costruire per rendere servi docili e arrendevoli i suoi cittadini. 
Alle tasse, che sono tra le più elevate al mondo, ed alla corruzione, diffusa in ogni angolo del Paese, il compito di assestare poi il definitivo colpo di grazia.
Così va l'Ita(g)lia oggi o, se volete, così andava fino a ieri!

giovedì 6 novembre 2014

Non chi dice:"Signore, Signore..."

"La vera fede in Dio deve fare solo questo: stare accanto agli uomini e ricordare con la propria vita e con il minor numero di parole possibile che questa esistenza può avere un senso e questo senso è l'amore, e generare così nelle anime sfiduciate voglia di vivere".
Vito Mancuso

Niente altro serve per una vera testimonianza cristiana.

martedì 14 ottobre 2014

Protezione (In)civile

Non vorrei apparire un "laudator temporis acti" a tutti i costi ma mi perdonerete se vado con la memoria agli anni in cui il "mio" Esercito era una delle Istituzioni in prima linea nelle calamità naturali, insieme con i benemeriti Vigili del Fuoco e pochi altri.
All'epoca, i mezzi a disposizione erano molto limitati (pale, badili, picconi, sacchetti a terra), le attrezzature insufficienti (canotti, gruppi elettrogeni, tende), la pianificazione non sempre curata nel dettaglio ma, nel complesso, si riusciva a far fronte alle prime necessità con tanta buona volontà e tantissimo spirito di sacrificio.
Le esercitazioni di allarme per pubbliche calamità (il cosiddetto allarme "Vigilante", così chiamato per distinguerlo da altri tipi di allarme) erano molto frequenti. 
Venivano ipotizzati due interventi: uno in caso di alluvione e l'altro in caso di terremoto. 
I miltari di leva, i preziosi militari di leva di una volta, i soldati generosi di un'Italia che non c'è più, venivano così istruiti e preparati anche all'importantisimo compito di intervenire e concorrere, con altre forze, nella difesa di vite umane colpite dalle purtroppo ricorrenti catastrofi naturali. 
E, spronati dall'esempio e dall'autorevolezza di Quadri responsabili, riuscivano a dare  il meglio di sé in ogni occasione. Ricordo ancora oggi l'eccezionale abnegazione dei soldati della mia compagnia in Irpinia.
Poi nel tempo le cose sono cambiate, i nostri generaloni con la puzza sotto il naso hanno gradualmente snobbato questo impegnativo compito, i vertici con le stellette hanno ritenuto che l'Esercito dovesse fare soltanto la guerra (a chi poi?!) e che l'intervento sul nostro territorio in caso di alluvioni e terremoti dovesse essere attribuito ad altri. 
Ed ecco nascere il carrozzone mangiasoldi della Protezione Civile, gran curatore di eventi ma anche creatore di scandali a non finire.
In questi ultimi anni essa ha fatto di tutto e di più ma non è stata capace di prevenire i disastri né farvi fronte con immediatezza, come è accaduto anche nella recente alluvione di Genova.
Non sarebbe stato meglio lasciare le cose come stavano, magari destinando alla Difesa maggiori fondi per l'acquisto di attrezzature più adatte e mezzi più adeguati per numero e qualità? 
Ci saremmo risparmiati i tanti faccendieri senza stellette che sulle disgrazie altrui sono stati capaci soltanto di speculare.
Come hanno fatto a La Maddalena (G8), come hanno fatto a l'Aquila, come hanno fatto chissà dove.

lunedì 29 settembre 2014

Ricordi

Vivono nel cuore, serrati nel ricordo, i teneri ciclamini, le perle di rugiada del mattino, l'uva, il mosto, i fichi, le lontananze ioniche, le stelle scintillanti di agosto, le albe dorate di settembre, tutti i colori e i profumi di lontanissimi autunni.

lunedì 15 settembre 2014

Le operazioni di marketing nascondono incuria e mancanza di attenzione vera

Stamattina mi sono trovato a passare vicino ad un asilo pubblico della mia città. 
I bambini, che la Società e la Scuola dovrebbere educare all'ordine, al bello, al buono, al giusto,  giocavano all'aperto - spensierati e pieni di vita come tutti i bambini del mondo - con alcuni dei giochi a loro disposizione. Giochi, a dire il vero abbastanza malandati e non tutti funzionanti.
In particolare, la mia attenzione è stata attratta da ciò che ancora rimaneva di uno scivolo, che la Direzione avrebbe potuto e dovuto sostituire ex-novo o anche solo far riparare, senza per questo spendere un patrimonio.
Mi domando: il nostro Paese ha davvero bisogno di gente che fa finta di governare stando sempre in passerella come i Renzi,  i suoi ministri e le sue ministre?
Ad inizio anno scolastico, non sarebbe stato più giusto preoccuparsi degli arredi di un asilo anziché destinare soldi alle allegre ma costose scampagnate pubblicitarie del presidente del consiglio e del suo governo?
P.S.: le iniziali minuscole sono espressamente volute!

venerdì 12 settembre 2014

I libri sono portatori sani di gioia e di amicizia


Oggi ho ricevuto in dono questo libro. 
Mi era già accaduto di riceverne altri da altri amici. 
Accogliere in casa un libro è come accogliere l'amico che lo manda. 
In questo caso si tratta di un'amica incontrata su Facebook, una giovane Professoressa colta, sensibile e generosa che, avendo in comune con me il luogo di nascita, ha voluto inviarmi una raccolta molto interessante di atti e documenti risalenti alla metà del 1500 e riguardanti la vita di Pisticci ed il suo feudo.
Gliene sono immensamente grato e voglio esprimere la mia gratitudine anche attraverso il mio blog, che - per chi mi legge - non è nuovo a ringraziamenti della stessa specie.
Grazie Professoressa Leone!

sabato 16 agosto 2014

Il divino è in noi!

Superato ch'avrà l'ultimo affanno/ L'uomo contemplerà se stesso in Dio/ Disvelando così l'infido inganno! #terzine pic.twitter.com/dNvobX7ffI 
— G. Di Benedetto (@quisques) 14 Agosto 2014

venerdì 15 agosto 2014

La fantasia incredibile delle nuvole

Questa strana formazione nuvolosa ha lo stesso l'andamento di un fungo atomico subito dopo un'esposione nucleare.
Pare che la natura stessa ci voglia amorevolamnte ammonire dicendoci: accontentatevi dei miei innocui giochi di nuvole e non provate mai più a creare i vostri funghi letali.
Speriamo bene!

martedì 8 luglio 2014

A Maria


Luci circondan Tua fronte adorata
O Donna beata piena d'amore:
Quando dal Ciel Ti venne Gabriele,
Divino nunziator della novella,

Allora d'angeli in Cielo uno stuolo
D'amore e di dolor per Te cantò
E Tu sentivi crescerTi nel core
Un pianto grande e pur dicesti: Sia!

E sia pace per noi che non l'abbiamo
E gioia a noi che notte e dì gemiamo;
Dona sorriso a chi non ha che pianto!

Sia pur perdono a chi n'offese e muore
E la speranza a chi spenta ha nel cuore
La gioia di vita e maledice in tanto.

1962

domenica 22 giugno 2014

A furia di prendere...

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari. E fui contento perché rubacchiavano. 
Poi vennero a prendere gli ebrei. E stetti zitto, perché mi stavano antipatici. 
Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. 
Poi vennero a prendere i comunisti, ed io non dissi niente, perché non ero comunista. 
Un giorno vennero a prendere me, e non c'era rimasto nessuno a protestare.
Bertolt Brecht

venerdì 23 maggio 2014

Del dovere morale del voto

Considerata la situazione nella quale si trova oggi l'Italia (disoccupazione elevatissima, economia bloccata, corruzione dilagante, povertà crescente, sfiducia e rancore ai massimi livelli nei confronti di una classe dirigente incapace e arrogante), ritengo un preciso dovere morale nei confronti delle giovani generazioni dare il voto a chi vuole un effettivo cambiamento ed una vera inversione di tendenza, a chi non vuole mantenere in vita i privilegi di casta ma servire il Paese al massimo per due legislature, a chi ha già cominciato a dare esempi concreti rinunciando, ad esempio, al finanziamento pubblico, che invece altri partiti - con bella faccia tosta - hanno continuato traquillamente a incassare.
Oggi i due partiti (il PD e FI), sui quali ricade la principale responsabilità dell'attuale stato di cose, non possono più promettere riforme e scenari credibili, avendo avuto entrambi tutto il tempo per farlo nel ventennio appena trascorso.
L'unica strada da percorrere è - secondo me - una rivoluzione civile e non violenta che, nel voto al M5S, fa confluire tutta la rabbia degli italiani, delusi oltre ogni limite da politici narcisi, falsi, ambiziosi, autoreferenziali, lontani anni luce dai bisogni reali della gente.
Scegliere minuscole formazioni nate per lo scopo precipuo di frantumare il voto, sarebbe un fatale errore.

domenica 30 marzo 2014

La pazienza

"Signore, insegnami l'arte della pazienza quando sto bene e aiutami a saperla esercitare quando sto male".
Thomas Fuller (1608 -1661) - Cappellano anglicano del re d'Inghilterra e storico inglese

giovedì 27 marzo 2014

Le emozioni sono sempre in agguato

Sono convinto che anche i libri hanno un'anima.
E spesso non è il lettore a scegliere il libro ma è il libro che sceglie il lettore. E se i libri hanno un'anima, se sono essi stessi a scegliersi da sé i propri lettori, questo, che ha un'anima semplice e bellissima, ha voluto inequivocabilmente scegliere me tra tanti potenziali lettori. Sarà stato per quelle strane combinazioni di cui è intessuta la vita, sarà stato per quelle imprevedibili coincidenze nelle quali si nascondono a volte i disegni di Dio, sarà stato per quei flussi di sentimenti cordiali che danno linfa ad un'amicizia sincera, sarà stato per quel misterioso intreccio di relazioni che ci avvolgono quotidianamente quasi senza accorgercene, sta di fatto che il libro - speditomi con grande cortesia da uno degli Autori, il Maestro Francesco Augurio, su richiesta del Professor Antonio Di Palma - è da ieri a casa mia.

Il volume è corredato di un CD, che ho subito inserito nel lettore del mio PC.

Riascoltare dopo 50 anni esatti la voce del mio vecchio Professore di liceo, voce ancora chiara, fresca e inspiegabilmente più vigorosa di un tempo; leggere le sue raffinate e dense riflessioni spirituali, fedelmente riportate e riccamente annotate dagli Autori; riandare con la memoria agli anni lontani della giovinezza: tutto ciò ha fatto riaffiorare in me un cumulo di emozioni antiche e senza prezzo.

Questo libro è veramente un dono meraviglioso. 

Grazie ancora, prezioso Professor Di Palma. La Tua amicizia non finirà mai di stupirmi!

venerdì 14 marzo 2014

Chi rema contro Bergoglio e perché.

Francamente non riesco a comprendere certi siti cattolici che, improvvisandosi difensori della dottrina tout-cort e in nome dell'ortodossia più conservatrice, non risparmiano critiche - anche feroci - alla persona di questo Papa venuto "dalla fine del mondo" e che tenta di parlare al mondo con il linguaggio della tenerezza, della comprensione, del perdono e della semplicità.
Linguaggio che - guarda caso - fu lo stesso linguaggio di Cristo e che è il linguaggio di un buon Parroco di campagna.
Forse che la dottrina vale più dell'uomo? E le leggi sono contro l'uomo o per l'uomo?
Credo che questi attacchi livorosi a Bergoglio siano in realtà dettati dalla preoccupazione di continuare a mantenere i privilegi di una Chiesa da sempre intrallazzata con il potere, dalla volontà di persistere nello statu quo di un'Istituzione millenaria che purtroppo non è mai riuscita a svincolarsi definitivamente dall'abbraccio mortale di Mammona e che spesso tende colpevolmente a sostituire Dio con il dio-denaro.

domenica 9 marzo 2014

Grande Petruzzellis!

- L'incanto della notte plenilunare, che ispirò alla austera poesia di Dante i versi più melodici;
- l'infinito azzurro, in cui riscintillano gli astri, in cui si librano innumerevoli mondi;
- il firmamento stellato che gonfiò d'alta commozione il cuore del vegliardo solitario di Konisberg;
- le profondità abissali dello spirito umano che affascinarono gli occhi indagatori di Agostino,
ci danno il senso e la certezza dell'Assoluto, senza darcene la dimostrazione e senza chiarircene il concetto.

Nicola Petruzzellis 

L'immagine riproduce la casa di Via Cavour 23, in cui, il 17 gennaio 1910, ebbe i natali l'insigne pensatore e cattedratico di Trani, purtroppo del tutto sconosciuto ai più. 

Per queste perle del Petruzzellis ringrazio ancora una volta il Professor Di Palma che lo ebbe Maestro a Napoli e che me lo ha fatto conoscere attraverso i suoi scritti.

Due parole in un orecchio

A me dispiace che un Papa come Francesco, intrepido e passionale annunciatore del Vangelo, un Pontefice che personalmente ho amato molto e c...