Provengo, qualcuno lo sa, dal mondo delle stellette.
È un mondo che per tanti anni è stato il "mio" mondo, un mondo che ho finito per amare profondamente e che mi ha dato la possibilità di venire in contatto con persone di grandi qualità umane. È pur vero che in questo mondo ho spesso incrociato palloni gonfiati, ho avuto a che fare con personaggi affetti da evidenti deliri di onnipotenza ma ho anche conosciuto tanti colleghi con i piedi per terra, leali, onesti, sinceri; ho anche avuto la fortuna di lavorare quasi sempre con gente semplice, concreta e senza grilli per la testa, quali erano in genere i nostri Sottufficiali; ho anche ammirato l'infinita pazienza e l'incredibile generosità di migliaia di giovani di leva, prima che nelle nostre caserme approdasse un esercito di mestieranti e mercenari.
Nel "mio" Esercito i valori dell'esempio, del sacrificio, della dedizione al dovere erano i pilastri sui quali venivano fatti poggiare, più che sul grado, il prestigio e il carisma dell'autorità.
A questi valori sono stato educato e a questi valori ho cercato di ispirarmi pur con tutti i miei limiti.
Ed è per questo che non ho mai sopportato che, nei gradi più elevati, ci fosse talvolta più di un'ombra ad offuscare una limpida adesione a quei valori nei quali ho sempre creduto da giovane ed ai quali, per fortuna, continuo a credere da vecchio.
Faccio tre nomi a caso per intenderci meglio: il generale Giudice, che, da Comandante della Guardia di Finanza, fu oggetto di un severo editoriale di Montanelli, il generale Speciale, anch'egli ex Comandante della Guardia di Finanza, il generale Rossi, ex Sottosegretario alla Difesa.
Forse qualcuno della mia età ricorderà le vicende del primo ai tempi - ormai lontani - dello scandalo petroli e la mancanza di lealtà del secondo nei confronti dell'allora Ministro Padoa Schioppa.
Per quanto riguarda il terzo, è nota a tutti la recentissima e niente affatto edificante vicenda dell'assunzione di un figlio come assistente parlamentare da parte del collega di partito on. Caruso.
Di generali così (l'iniziale minuscola è voluta) faremmo molto volentieri a meno e, soprattutto, ne trarrebbe grande vantaggio l'Istituzione.
Ecco il servizio de "Le Iene" che ha scoperchiato la pentola.
2 commenti:
Caro Pino, è molto bello leggerti, parli di ciò che eri, di ciò che tu con tutto il tuo cuore ai dedicato onestamente alla patria.
Purtroppo non sono tutti come te! Non tutti sentono quel sentimento di sacrificio per la patria e sempre con onesta!!!
Ciao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Troppo buono, carissimo Tomaso! Come va? È da molto che non scrivo sul mio blog e mi fa piacere leggerti come sempre. Buona serata!
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