La sofferenza dell'uomo non conosce razze né latitudini. E' un cinico destino universale al quale siamo tutti implacabilmente condannati. Mi sembra ieri quando anche da noi un grave sisma scosse l'Irpinia e fece migliaia di vittime. Eppure sono trascorsi quasi 28 anni! Ma il ricordo è sempre vivo e la memoria non ha mai cancellato quella tragedia.
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2 commenti:
Vero. Eppure è curioso notare che l'eco di tragedie di queste dimensioni è direttamente proporzionale alla vicinanza spaziale e culturale rispetto a chi le ascolta.
Giustissimo quello che dici! Sono convinto che tanta parte delle persone che vivono, per esempio, in Italia non sia stata nemmeno lontanamente toccata dalla tragedia cinese. A meno che non appartenga alla generazione di chi - come me - fu emotivamente molto coinvolto nella analoga sciagura che colpì l'Irpinia 27 anni fa. Un caro saluto, caro e saggio amico!
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