domenica 25 maggio 2008

Il giovane Gesù



"Un Ebreo di dodici anni è già uscito dall'infanzia. Questo Gesù che stupiva i dottori, doveva agli occhi dei Nazzareni aver l'aria di un ragazzo piissimo e versato nella conoscenza della Torà. Ma fra l'incidente del viaggio a Gerusalemme e la sua entrata in lizza, in pieno sole, diciotto anni passano, i più misteriosi. Poiché l'infanzia è talora così pura che il bambino Gesù è immaginabile: ma il giovane Gesù? l'uomo Gesù?
Come penetrare in tale notte? Egli era interamente uomo, e salvo il peccato ha portato tutte quante le nostre infermità, - anche la nostra giovinezza, ma non, certamente, questa inquietudine, quest'ardore sempre deluso, questa agitazione di cuore. A trent'anni gli basterà dire a un uomo: - Lascia ogni cosa e seguimi - perché quell'uomo si alzi e gli tenga dietro. Donne rinunzieranno ai loro piaceri per adorarlo. Gli esseri che non sono amati chiamano gli altri seduttori. Niente di tale potere sui cuori si manifestava forse ancora in quel ragazzo che piallava delle assi e meditava la Torà, in mezzo a un piccolo cerchio umano d'artigiani, di contadini, di pescatori... Ma che ne sappiamo noi? Fin tanto che l'avesse coperto di cenere, il fuoco che egli era venuto ad accendere sulla terra non covava forse nel lume dei suoi occhi, nella sua voce? Allora forse ordinava a un giovane: - No! Non alzarti! Non seguirmi...
Che si diceva di lui? Perché il figlio del falegname non si sposava? Certamente gli era inibito dalla sua devozione. La preghiera ininterrotta, sebbene non s'apra in parole, crea intorno ai santi un'atmosfera di raccoglimento e d'adorazione. Noi tutti abbiamo conosciuto degli esseri che, occupati in opere ordinarie, rimanevano incessantemente in presenza di Dio, - e i più vili li rispettavano, nel sentimento oscuro di tale presenza.
In verità, colui al quale un giorno vento e mare avrebbero ubbidito, aveva pure il potere di stendere una gran pace nei cuori. Aveva il potere d'impedire alle donne di sentirsi turbate nel vederlo; e placava le tempeste incipienti perché non sarebbe stato il Figlio di Dio che in lui avrebbero adorato, ma un fanciullo tra i figli degli uomini."

Francois Mauriac - Vita di Gesù - Capitolo II

Bellissima pagina dello scrittore cattolico francese nella traduzione di Angelo Silvio Novaro!

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