- gli occhi delle formiche;
- il cuore dell'uomo;
- l'ombra di Dio".
Proverbio siciliano citato dal giudice S. Santiapichi
"Io metto altrettanta devozione nel mangiare la minestra, che nel celebrare la messa, perchè siamo sempre alla tavola del Signore, ed è dalla sua mano che riceviamo il nutrimento, simbolo del suo amore". (Maurice Zundel, Il Volto di Dio nel Quotidiano, Ed. Messaggero, Padova, 1989, p. 112).
"Noi non mettiamo il buon Dio sopra una tavola o sopra l'altare, noi non mettiamo il buon Dio nella nostra bocca o in tasca nostra, ma c'è nel pane e nel vino consacrati, come in una lettera, il veicolo di una presenza reale, dello stessa forma come una lettera è un veicolo di un pensiero reale". (M. Zundel, Un Regard sur l'Eucharistie, p. 31).
"Quando portiamo l’eucaristia, Cristo non è trasportato. Quando mangiamo l’ostia, Cristo non è mangiato. Tutte queste cose sono segni di qualcosa che oltrepassa ogni parola. Si tratta di una trasformazione di noi stessi in Cristo, dove tutti questi segni vogliono dire una sola cosa: la carità di Cristo che ci trasforma in Lui, perché la nostra vita sia carità". (M. Zundel, Il Volto di Dio nel Quotidiano, p.172).
Scorrendo le pagine di questo sito tradizionalista (anzi sarebbe meglio definirlo fonfamentalista), mi sono imbattuto in queste affermazioni bellissime, in queste intuizioni folgoranti di M. Zundel, teologo profondo e ispirato ma ingiustamente bollato come eretico. Si fa presto a condannare senza comprendere il senso alto delle parole e la tensione nobilissima che intimamente le anima. In altra epoca Zundel sarebbe stato fatto accomodare senza tanti scrupoli in una pubblica piazza per essere arso vivo su un rogo! D'altra parte se, nonostante 2000 anni di cristianesimo, i progressi della carità sono quasi irrilevanti nel mondo, se l'egoismo regna sovrano dappertutto ma spesso e colpevolmente ancora di più nei ricchi paesi cosiddetti cristiani, questo è essenzialmete dovuto al fatto che il cristianesimo è vissuto ancora oggi come una specie di adempimenti formali ed esteriori e non per quello che è nella sostanza: genuino amore per il prossimo, sollecitudine per gli ultimi, servizio per i poveri, esercizio ininterrotto della carità, in una parola un concreto interessamento per l'uomo ed i suoi bisogni e non un'irresponsabile chiusura a riccio nella tranquillizzante ma inutile cornice di riti semi tribali. Purtroppo - come sempre accade - le voci libere e sincere come quelle di Zundel sono destinate ad essere pesantemente soffocate da chi ha interesse a lasciare le cose come stanno per continuare a lucrare su questi persistenti residui di vera e propria idolatria. Ma Zundel era in ottima compagnia. Cristo stesso aveva infatti chiaramente affermato che "i veri adoratori del Padre lo adoreranno in spirito e verità".
Non mi interessa più capire come un dio possa essere uno e trino, come Gesù sia uomo e figlio di dio. Sono anch'io figlia di dio e am...