"Signore Iddio, che hai costituito in molti popoli la umana famiglia, da Te creata e redenta, guarda benigno a noi, che abbiamo lasciato le nostre case per servire in armi l' Italia.
Aiutaci, o Signore, affinché forti della Tua fede, affrontiamo fatiche e pericoli in generosa fraternità d' intenti, offrendo alla Patria la nostra pronta obbedienza e il nostro sereno sacrificio.
Fa che sentiamo ogni giorno, nella voce del dovere che ci guida, l'eco della Tua voce; fa che i soldati d'Italia siano d'esempio a tutti i cittadini nella fedeltà ai Tuoi comandamenti e alla Tua Chiesa, nell' osservanza delle patrie leggi, nella consapevole disciplina verso l'autorità costituita. E concedi all'Italia nostra, che rispettata ed amata nel mondo, meriti la protezione Tua e la materna custodia di Maria anche in virtù della concordia operosa dei suoi figli".
Così sia!
Questo è il testo della cara, vecchia preghiera del soldato. Ad essa sono molto legato per averla recitata migliaia di volte fin dai tempi della giovinezza. Durante gli anni del servizio alcuni Comandanti (ed io stesso quando è stato il mio turno), tutte le mattine, all'alzabandiera, subito dopo i tre squilli di tromba e poco prima dell'inno nazionale, facevano diffondere con l'altoparlante l'incipit di questa solenne invocazione a Dio. Era un bell'inizio di giornata. Questa preghiera mi piaceva, mi piace ancora oggi e la trovo di gran lunga più ispirata della nuova, più asettica versione che adesso circola nelle nostre caserme.
Aiutaci, o Signore, affinché forti della Tua fede, affrontiamo fatiche e pericoli in generosa fraternità d' intenti, offrendo alla Patria la nostra pronta obbedienza e il nostro sereno sacrificio.
Fa che sentiamo ogni giorno, nella voce del dovere che ci guida, l'eco della Tua voce; fa che i soldati d'Italia siano d'esempio a tutti i cittadini nella fedeltà ai Tuoi comandamenti e alla Tua Chiesa, nell' osservanza delle patrie leggi, nella consapevole disciplina verso l'autorità costituita. E concedi all'Italia nostra, che rispettata ed amata nel mondo, meriti la protezione Tua e la materna custodia di Maria anche in virtù della concordia operosa dei suoi figli".
Così sia!
Questo è il testo della cara, vecchia preghiera del soldato. Ad essa sono molto legato per averla recitata migliaia di volte fin dai tempi della giovinezza. Durante gli anni del servizio alcuni Comandanti (ed io stesso quando è stato il mio turno), tutte le mattine, all'alzabandiera, subito dopo i tre squilli di tromba e poco prima dell'inno nazionale, facevano diffondere con l'altoparlante l'incipit di questa solenne invocazione a Dio. Era un bell'inizio di giornata. Questa preghiera mi piaceva, mi piace ancora oggi e la trovo di gran lunga più ispirata della nuova, più asettica versione che adesso circola nelle nostre caserme.
3 commenti:
Fa che sentiamo ogni giorno, nella voce del dovere che ci guida, l'eco della Tua voce;
ecco credo che sia questo il segreto della vittoria,,ciao Pino un (*__*) Lina!
Sai, la preghiera era veramente bella! Si recitava con intima commozione.
Adesso la nuova versione della preghiera del soldato vuole che Dio benedica anche le cosiddette missioni di pace. Forse è anche per questo che a me non va giù. Meglio la prima!
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