venerdì 19 novembre 2010

Discorso di Pericle agli Ateniesi


"Qui ad Atene noi facciamo così: qui il nostro governo favorisce i molti, invece dei pochi, e per questo viene chiamato democrazia. Qui ad Atene noi facciamo così: le leggi, qui, assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza. Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà a preferenza di altri chiamato a servire lo stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.
Qui ad Atene noi facciamo così: la libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana, noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo. Noi siamo liberi, liberi di vivere, proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo. Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.
Qui ad Atene noi facciamo così: ci è stato insegnato di rispettare i magistrati e ci é stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai coloro che ricevono offesa. E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte, che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buonsenso.
Qui ad Atene noi facciamo così: un uomo che non si interessa allo stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile, e benché in pochi siano in grado di dar vita a una politica, beh, tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla. Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia. Noi crediamo che la felicita sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore. Insomma io proclamo Atene scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versatilità, la fiducia in se stesso e la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione. Ed é per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero. 
Qui ad Atene noi facciamo così".

Tucidide -  "La guerra del Peloponneso" -  461 a.C.

Da noi manca un Pericle, manca un Tucidide,  manca la democrazia, manca quasi tutto. Che vogliamo più dalla vita?
Meno male che ci è rimasto almeno Rossi

6 commenti:

Lara ha detto...

Splendido post, caro Evergreen e grande la civiltà degli Ateniesi.
Grazie di questa delizia!
Lara

Tomaso ha detto...

Caro Pino da te imparo moltissimo!!! grazie di esserci,
Tomaso

Evergreen ha detto...

Cara Lara e caro Tomaso, i classici sono un'autentica miniera di insegnamenti preziosi anche e direi soprattutto per il presente. Peccato che non li legge più nessuno!

Lara ha detto...

Ciao Evergreen, ti auguro un buon fine settimana!
Lara

Evergreen ha detto...

Grazie, cara Lara. Ti auguro una felice domenica!

Anonimo ha detto...

Ciao, ho bisogno di contattarti per una cosa importante...puoi inviarmi il tuo indirizzo e-mail a lupus-selvaticus@yahoo.com? Ti ringrazio...

luposelvatico
(luposelvatico.blogspot.com)

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