"Nella Diocesi di Castellammare di Stabia, una persona è stata guarita dal cancro con metastasi in tutto il corpo, grazie all'intercessione attribuita al venerabile servo di Dio, il Papa Pio XII".
Questa notizia, appresa oggi per caso su un profilo di Facebook, mi ha lasciato perplesso.
Non ho nulla contro i miracoli veri. La vita è un miracolo dalla nascita alla morte. Per l'uomo e per il lombrico, per la farfalla e il fiore di campo, per le nuvole e per le stelle. Tutto è miracolo!
Ma mi domando: siamo in presenza di una coincidenza pura e semplice (e già questo sarebbe di per sé un secondo prodigio, essendo la coincidenza un piccolo miracolo in cui Dio è voluto rimanere anonimo) oppure siamo di fronte a un tentativo di mistificazione della realtà per far leva sulla credulità popolare in vista della canonizzazione canonica voluta, annunciata e di recente ribadita dal Vaticano per Papa Pacelli?
Che si vogliano affrettare i tempi della cerimonia in Piazza San Pietro?
Non ho nulla contro i miracoli veri. La vita è un miracolo dalla nascita alla morte. Per l'uomo e per il lombrico, per la farfalla e il fiore di campo, per le nuvole e per le stelle. Tutto è miracolo!
Ma mi domando: siamo in presenza di una coincidenza pura e semplice (e già questo sarebbe di per sé un secondo prodigio, essendo la coincidenza un piccolo miracolo in cui Dio è voluto rimanere anonimo) oppure siamo di fronte a un tentativo di mistificazione della realtà per far leva sulla credulità popolare in vista della canonizzazione canonica voluta, annunciata e di recente ribadita dal Vaticano per Papa Pacelli?
Che si vogliano affrettare i tempi della cerimonia in Piazza San Pietro?
11 commenti:
Temo di sì.
Penso che i miracoli siano negli occhi di chi guarda. Gesù diceva che chi non vuol vedere non vede (ad es. Gv 9) ma la cosa vale anche rovesciata: chi vuole a tutti i costi vedere il miracolo, finisce per vederlo.
Credo anche io che i miracoli non esistano se non nella mente di coloro che vogliono vederli a tutti i costi. Il miracolo più facile da accettare per me è lo spettacolo della natura con il suo continuo,incessante ciclo di vita-morte. Non c'è bisogno di altri prodigi. Il filo d'erba contiene in sé qualcosa di meraviglioso, un soffione fragilissimo mi incanta, un'alba, un tramonto, un sorriso luminoso di un bambino, l'affabilità di un vecchio in pace con se stesso e con il mondo mi commuovono profondamente. Sono questi per me i miracoli veri. Il resto è molto più vicino ai trucchi di vecchi stregoni ed ai miei occhi appare il frutto di manipolatori senza scrupoli, il lavoro ingannevole e cinico di chi ha interesse ad attrare la credulità popolare. La Fede vera non ha bisogno di miracoli!
non è certo la provvidenza ...
...e nemmeno la previdenza...
Credo che sia uno sfizio del papa, dato che pare lui tenti di mettere in risalto, figure di papi che sembra abbiano dato merito ai fascisti.
Avrei voluto come Papa il cardinal Martini. Ho letto uno dei suoi ultimi libri: "Conversazioni notturne a Gerusalemme" ed è... meravigliosamente ... meraviglioso! Un papa che esprime tutti i disagi di una chiesa in disordine e anche di una chiesa sottomessa al maligno.
Ed emerge dal libro una sua personale figura umile e soprattutto umana che..conoscevo poco.
Grande il cardinal Martini! Vi invito a leggerlo. Non ve ne pentirete. Questi sono i veri uomini che la Chiesa dovrebbe avere, e non i Ratzinge, i Bagnasco o i Ruini....
Liliana
Lo leggerò volentieri. Grazie del consiglio, cara Liliana!
Ciao Pino =) io ti diro' solo questo (((CENTRO))) he!he! ;-) Mayo
Io ricordo molto bene il papa
pacelli ero giovane ma ciò che leggevo a quei tempi non ritengo che un papa con la sua autorità che rappresentava
la chiesa avrebbe dovuto avere il coraggio di parlare
a quei gerarchi assassini mentre invece benediva le sue armate,Mi fermo qui.
Tomaso
@mayo:(((GRAZIE))):-) Pino
@Tomaso: credo che Papa Pacelli abbia avuto meriti grandissimi. Tra questi quello di aver consolidato le posizioni di potere della sua riccca e aristocratica famiglia all'interno delle mura leonine (alias Vaticano), nel solco di un nepotismo che non ha mai fatto onore ai "Servi dei servi di Dio".
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