Credo nel Dio del Magnificat, nel Dio che detronizza i potenti, nel Dio che esalta gli umili, nel Dio vendicatore delle ingiustizie, nel Dio dei poveri e delle Beatitudini, nel Dio che asciuga le lacrime dei sofferenti ma non nel Dio del denaro, nel Dio della ricchezza, nel Dio di Mammona, nel Dio dell'ingiustizia, nel Dio del potere, nel Dio degli eserciti, nel Dio dei palazzi, nel Dio dei prepotenti e dei loro accoliti. Mi fa piacere constatare che sono in buona compagnia.
venerdì 29 gennaio 2010
martedì 26 gennaio 2010
John Locke
Faremmo bene a commiserare la nostra mutua ignoranza, e a sforzarci di rimuoverla tramite tutti i mezzi garbati e graziosi dell'informazione, e non precipitarci a considerare gli altri cattivi e cocciuti solo perché non rinunciano alle loro opinioni per ricevere le nostre, o almeno quelle che vorremmo imporre loro, quando è più che probabile che noi stessi non siamo meno cocciuti nel rifiutarci di abbracciare alcune delle loro. Perché dov'è l'uomo che possiede l'evidenza incontestabile della verità di tutto ciò in cui crede, o della falsità di tutto ciò che condanna; può forse sostenere di avere esaminato a fondo tutte le proprie e le altrui opinioni?
(John Locke - Saggio sull'intelligenza umana § XVI, 4)
Dal bel blog di dianavera.
lunedì 25 gennaio 2010
sabato 23 gennaio 2010
La beatificazione è già in atto!
Una volta, quando la stragrande maggioranza delle persone non sapeva né leggere né scrivere, la forma di comunicazione migliore era la pittura. La Bibbia e il Nuovo Testamento venivano illustrati (è il caso appunto di dire!) mediante questo eccellente mezzo di penetrazione nella coscienza delle masse. Le pareti di chiese e cattedrali divennero così lo strumento più efficace di divulgazione teologica, il metodo più incisivo per inculcare nel popolo incolto sentimenti di pietà e di devozione. Affreschi bellissimi sulla vita di Gesù e di San Francesco, autentici capolavori della pittura italiana del XIV secolo ha lasciato ad esempio Giotto a Padova, Assisi ed in altre città italiane.
Oggi la Chiesa si avvale della stessa tecnica comunicativa mediante la diffusione di santini come questo, in cui vengono celebrate le santità sia di morti sia di vivi.
Il potere di suggestione è evidente!
Oggi la Chiesa si avvale della stessa tecnica comunicativa mediante la diffusione di santini come questo, in cui vengono celebrate le santità sia di morti sia di vivi.
Il potere di suggestione è evidente!
mercoledì 20 gennaio 2010
Ma guarda la coincidenza!
"Nella Diocesi di Castellammare di Stabia, una persona è stata guarita dal cancro con metastasi in tutto il corpo, grazie all'intercessione attribuita al venerabile servo di Dio, il Papa Pio XII".
Questa notizia, appresa oggi per caso su un profilo di Facebook, mi ha lasciato perplesso.
Non ho nulla contro i miracoli veri. La vita è un miracolo dalla nascita alla morte. Per l'uomo e per il lombrico, per la farfalla e il fiore di campo, per le nuvole e per le stelle. Tutto è miracolo!
Ma mi domando: siamo in presenza di una coincidenza pura e semplice (e già questo sarebbe di per sé un secondo prodigio, essendo la coincidenza un piccolo miracolo in cui Dio è voluto rimanere anonimo) oppure siamo di fronte a un tentativo di mistificazione della realtà per far leva sulla credulità popolare in vista della canonizzazione canonica voluta, annunciata e di recente ribadita dal Vaticano per Papa Pacelli?
Che si vogliano affrettare i tempi della cerimonia in Piazza San Pietro?
Non ho nulla contro i miracoli veri. La vita è un miracolo dalla nascita alla morte. Per l'uomo e per il lombrico, per la farfalla e il fiore di campo, per le nuvole e per le stelle. Tutto è miracolo!
Ma mi domando: siamo in presenza di una coincidenza pura e semplice (e già questo sarebbe di per sé un secondo prodigio, essendo la coincidenza un piccolo miracolo in cui Dio è voluto rimanere anonimo) oppure siamo di fronte a un tentativo di mistificazione della realtà per far leva sulla credulità popolare in vista della canonizzazione canonica voluta, annunciata e di recente ribadita dal Vaticano per Papa Pacelli?
Che si vogliano affrettare i tempi della cerimonia in Piazza San Pietro?
domenica 17 gennaio 2010
Dio, Haiti, Spinoza e il Giornale di Feltri
Non leggo volentieri "il Giornale" di Feltrikiller. E' sfacciatamente di parte pur pretendendo di essere libero e autonomo. Quando mi capita di farlo, mi soffermo sulle lettere dei lettori, anche esse per lo più di parte e quindi scelte dal Direttore proprio per portare acqua al mulino berlusconiano dove lavora in splendida indipendenza (dice lui!).
Una lettera però mi ha colpito nei giorni scorsi. Non è una lettera a favore di Berlusconi. Eccola:
“Intenet mostra una serie di fotografie che illustrano la tragedia accaduta, ed ancora in atto, a Haiti.
Io non posso fare a meno di chiedermi se la sofferenza di tanti innocenti, le grida di dolore, e i pianti, non dovrebbero “urtare” la sensibilità di Dio. Se avesse occhi come persona umana, li chiuderebbe per non vedere lo strazio dei suoi figli, e se avesse orecchie le tapperebbe per non udire i mille lamenti che gli saranno giunti assieme alle mille preghiere. E non posso fare a meno di pensare a tutti coloro che aspettano grazie particolari dal Signore, o dalla Madonna, o dai tanti santi cui sono devoti; oppure sono persuasi d’averle ricevute, le grazie. Alla cecità di colui che pur davanti all’evidenza, vale a dire alla “immobilità” di Dio davanti a simili immani tragedie, continua a illudersi che il Signore potrà fare, o avrà fatto, un’eccezione per lui, giacché è devoto magari di padre Pio o della Madonna di Medjugorje, e sa pregare con fede, tanta fede. Ed è persuaso che la fede possa spostare una montagna. La sua montagna.”
Questa lettera mi è piaciuta molto ed è come se l'avessi scritta io!
Dio infatti non è Colui che si interessa ai destini dell'uomo o che si commuove per le sue sofferenze. Dio è la Forza vitale che ha fatto nascere, regge e regola l'universo. Egli è il Deus sive natura del profondo e dolce Spinoza.
venerdì 15 gennaio 2010
La tristezza di un blog vuoto
Di Lei rimarranno pagine bellissime, intense ed indimenticabili. Addio grande e generosa Angela! Non cancellerò il Tuo blog!
sabato 9 gennaio 2010
L'integrazione degli altri e la nostra
Coppia mista davanti a Notre Dame
Uno dei parametri più importanti per giudicare ai giorni nostri il grado di civiltà di un popolo è - secondo me - quello che riguarda la capacità di inserire nel proprio tessuto sociale chi è diverso per razza e cultura.
Gli infelici del terzo mondo alla ricerca di un futuro migliore, i disperati dell'Africa approdati da sgangherati barconi sui nostri lidi alla vana ricerca di asilo e riparo, sono ormai messi al bando e considerati colpevoli di reato da leggi disumane volute (in nome di una sicurezza che gli immigrati da soli non possono in alcun modo compromettere) da un governo e da una società che chiudono gli occhi davanti ai bisogni dei poveri e degli ultimi. Una nazione inospitale, una nazione che non sa valorizzare le risorse dell'immigrazione, una nazione che bolla con marchio d'infamia il clandestino che chiede un lavoro, una nazione sorda ai bisogni degli altri è una nazione incivile e senza cuore.
Le condizioni di vita dei neri di Rosarno sono un preciso atto di accusa per tutti noi.
Nessuno escluso!
Gli infelici del terzo mondo alla ricerca di un futuro migliore, i disperati dell'Africa approdati da sgangherati barconi sui nostri lidi alla vana ricerca di asilo e riparo, sono ormai messi al bando e considerati colpevoli di reato da leggi disumane volute (in nome di una sicurezza che gli immigrati da soli non possono in alcun modo compromettere) da un governo e da una società che chiudono gli occhi davanti ai bisogni dei poveri e degli ultimi. Una nazione inospitale, una nazione che non sa valorizzare le risorse dell'immigrazione, una nazione che bolla con marchio d'infamia il clandestino che chiede un lavoro, una nazione sorda ai bisogni degli altri è una nazione incivile e senza cuore.
Le condizioni di vita dei neri di Rosarno sono un preciso atto di accusa per tutti noi.
Nessuno escluso!
mercoledì 6 gennaio 2010
Sapori di Natale
Le feste di fine e di principio d'anno sono ormai concluse. Noi le abbiamo archiviate degnamente anche con queste belle "cartellate" con sciroppo di mele cotogne. Davvero squisite! Grazie Maria Pia!
La pitta 'mpigliata
L'Epifania tutte le feste porta via! Ma mi è rimasto il piacere di questo tipico dolce calabrese gustato ieri sera in casa di amici. Si tratta della famosa pitta impigliata. E' un dolce dai sapori antichi. Grazie Luigi e Filomena!!
lunedì 4 gennaio 2010
Reddito e Irpef
I dati misteriosi riportati sotto l'immagine si riferiscono rispettivamente al reddito annuale ed alla relativa IRPEF di un Vescovo, anzi di un Arcivescovo. Sono dati che fanno bene al cuore di un cristiano convinto del valore della povertà e che fanno soprattutto onore alla persona fisica alla quale essi si riferiscono. La povertà cristiana - che è un valore irrinunciabile - dovrebbe essere tuttavia testimoniata e praticata anche dagli Enti e dalle Istituzioni che fanno capo alla Chiesa e che hanno accumulato nel tempo un patrimonio ingente, scandalosamente protetto da benefici fiscali ma dal quale sono esclusi i veri aventi diritto.
Se questo patrimonio servisse davvero ai bisogni dei poveri il discorso sarebbe molto diverso e le agevolazioni più che giustificate!
Se questo patrimonio servisse davvero ai bisogni dei poveri il discorso sarebbe molto diverso e le agevolazioni più che giustificate!
sabato 2 gennaio 2010
Un abbraccio simbolico e catartico (per me)
Archiviate le feste, mi rimane il ricordo di un abbraccio dato e ricevuto da uno sconosciuto al concerto della Mannoia a Corato.
Mi è sembrato un uomo solo, forse senza nessuno al mondo, un signore mite, semplice e ben educato che ha salutato accanto a me il nuovo anno con un bicchiere di spumante.
E' stato un abbraccio spontaneo e naturale per entrambi, all'insegna della solidarietà e dell'amicizia gratuita, che forse ha fatto piacere a lui ma che certamente ha arricchito ancora di più me.
Auguri ancora, ignoto amico incontrato per caso a mezzanotte di capodanno sotto il palco dell'eterea e raffinata Fiorella.
Che tu possa incrociare tante altre persone capaci più di me di sorriderti e di tenderti la mano.
Sii sempre lieto e felice come al brindisi di mezzanotte dell'altro ieri!
Mi è sembrato un uomo solo, forse senza nessuno al mondo, un signore mite, semplice e ben educato che ha salutato accanto a me il nuovo anno con un bicchiere di spumante.
E' stato un abbraccio spontaneo e naturale per entrambi, all'insegna della solidarietà e dell'amicizia gratuita, che forse ha fatto piacere a lui ma che certamente ha arricchito ancora di più me.
Auguri ancora, ignoto amico incontrato per caso a mezzanotte di capodanno sotto il palco dell'eterea e raffinata Fiorella.
Che tu possa incrociare tante altre persone capaci più di me di sorriderti e di tenderti la mano.
Sii sempre lieto e felice come al brindisi di mezzanotte dell'altro ieri!
venerdì 1 gennaio 2010
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Il miracolo perpetuo dell'esistenza
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