Sostieni che:"Con il lavaggio del cervello televisivo continuo, con il bombardamento incessante degli altri mezzi di comunicazione, con le lusinghe e le capacità di persuasione di cui si serve oggi il potere, il rischio di un ritorno all'uso della forza per "convincere" i dissidenti è abbastanza remoto, per quanto non impossibile."
Sul mio post fai un' altra considerazione: "Se la tazza è utile solo quando è vuota, allora anche per noi sarebbe molto meglio evitare di farci riempire la nostra testa con idee altrui, con dogmi religiosi o politici, con parole d'ordine e slogan pubblicitari propinati a piene mani con autentici bombardamenti mediatici da chi ha interesse a condizionare le nostre scelte. Ma è un'impresa pressocché impossibile. Bisonerebbe ritirarsi in un deserto!"
Sono convinto che il ragionamento, anche nel più rigoroso degli aristotelici, può talvolta vacillare ma, di grazia, dove sarebbe la cotraddizione?
Anche se collocati in contesti diversi, non credo che i due commenti facciano a pugni tra loro.
Mi sforzo di rendere più chiaro il concetto.
E' innegabile che nelle attuali società le persone subiscano un quotidiano bombardamento mediatico dal quale deriva un autentico lavaggio del cervello che è a sua volta funzionale alla conquista ed al consolidamento del consenso. Lo sanno bene gli spregiudicati spin doctors del nostro tempo.
E' quindi inevitabile che la testa dell'uomo venga continuamente riempita da una parte di idee, slogan, dogmi, annunci e messaggi propinati da chi detiene il potere e vuole mantenerlo e dall'altra venga riempita di idee, slogan, dogmi, annunci e messaggi di segno contrari utili a chi quel potere cerca di conquistare non avendolo o avendolo perduto, come spesso accade in politica.
Ed è evidente che qui, come in altri campi, vale sempre la legge del più forte.
Maggiore è il controllo dei media, più facile diventa la penetrazione delle idee e più agevole l'assimilazione dei messaggi, anche in virtù di quel naturale atteggiamento "mimetico" delle masse. Ne consegue che il potere dominante ha minori probabilità di usare il pugno di ferro e la forza se il consenso è vasto ed omogeneo. Se al contrario il consenso è basso, allora anche l'uso della violenza può aiutare a conseguire lo scopo e le "lezioni" a base di purghe e botte si trasformano in un efficace mezzo educativo e in un altrettanto efficace strumento integrativo dei mezzi di comunicazione di massa.
Tutto questo accade ovviamente in una società civile organizzata come la nostra. Va da sé che, se ci fossero ancora stiliti e anacoreti del deserto, beati loro non se ne accorgerebbero nemmeno!
Sono convinto che il ragionamento, anche nel più rigoroso degli aristotelici, può talvolta vacillare ma, di grazia, dove sarebbe la cotraddizione?
Anche se collocati in contesti diversi, non credo che i due commenti facciano a pugni tra loro.
Mi sforzo di rendere più chiaro il concetto.
E' innegabile che nelle attuali società le persone subiscano un quotidiano bombardamento mediatico dal quale deriva un autentico lavaggio del cervello che è a sua volta funzionale alla conquista ed al consolidamento del consenso. Lo sanno bene gli spregiudicati spin doctors del nostro tempo.
E' quindi inevitabile che la testa dell'uomo venga continuamente riempita da una parte di idee, slogan, dogmi, annunci e messaggi propinati da chi detiene il potere e vuole mantenerlo e dall'altra venga riempita di idee, slogan, dogmi, annunci e messaggi di segno contrari utili a chi quel potere cerca di conquistare non avendolo o avendolo perduto, come spesso accade in politica.
Ed è evidente che qui, come in altri campi, vale sempre la legge del più forte.
Maggiore è il controllo dei media, più facile diventa la penetrazione delle idee e più agevole l'assimilazione dei messaggi, anche in virtù di quel naturale atteggiamento "mimetico" delle masse. Ne consegue che il potere dominante ha minori probabilità di usare il pugno di ferro e la forza se il consenso è vasto ed omogeneo. Se al contrario il consenso è basso, allora anche l'uso della violenza può aiutare a conseguire lo scopo e le "lezioni" a base di purghe e botte si trasformano in un efficace mezzo educativo e in un altrettanto efficace strumento integrativo dei mezzi di comunicazione di massa.
Tutto questo accade ovviamente in una società civile organizzata come la nostra. Va da sé che, se ci fossero ancora stiliti e anacoreti del deserto, beati loro non se ne accorgerebbero nemmeno!
Concludendo: la testa dell'uomo (come la sua pancia) è stata fatta per essere riempita. E la testa o si riempie di idee o si riempie di botte. E più docilmente la si fa riempire di idee dal potente di turno meno si corre il rischio di farsela riempire di botte. Nell' epoca in cui ci è toccato vivere le nostre teste sono talmente piene di di idee e di messaggi massificanti che, per fortuna, le botte non servono per procurarsi ed allargare il consenso. Almeno per il momento!
Questo il senso del mio ragionamento.
Questo il senso del mio ragionamento.