Da Diario di scuola di Daniel Pennac , Feltrinelli edizioni
"Soltanto con gli amici più stretti raccontiamo le storielle più stupide, come per rendere un implicito omaggio alla loro raffinatezza intellettuale. Con gli altri facciamo i brillanti, sfoggiamo il nostro sapere, ce la tiriamo, seduciamo. " (pag.132)
A me sembra che con gli amici più stretti non c'è bisogno di indossare alcuna maschera perché essi ci hanno accettato per quello che siamo.
7 commenti:
Buonasera Ever
a mio punto di vista non è una questione di "maschera"
è solo una questione di confidenza.
All'amico si racconta di tutto,senza badare se si cade in ridicolo o si pecca di ignoranza.
L'amico (il vero amico) non ti vede per quello che dici,ma per quello che sei.
E' proprio come dici tu e come scrive il bravo Daniel Pennac.
Siamo, a volte, costretti ad indossare maschere che ci stanno strette, in mezzo a persone che conosciamo, ma con cui non condividiamo niente o quasi niente.
Mentre l'intimità tra amici ci permette di dire e di essere senza paura di essere giudicati.
Ciao, bella citazione!
I veri amici ho potuto constatare che sono quelli dell'infanzia!
Mi sembra una grande verità
Ciao... ciao... ciao...
Anche se dalle mie parti piove... ti auguro buona Domenica!
sono d'accordo con lello, spesso è più una questione di confidenza che di maschera.
...sempre che si riesca a sapere qual è la nostra maschera...
e non credo sia così semplice come si dice.
le nostre maschere hanno radici così antiche, che io non posso far a meno di immaginarle talmente intrinseche alla nostra fisionomia, che capire dove finisca l'una ed inizi la nostra vera essenza, sia come un percorso quasi impossibile.
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