sabato 22 novembre 2008

Praecepta pro servis

9 Esorta i servi a essere sottomessi ai loro padroni, a compiacerli in ogni cosa, a non contraddirli, 10 a non derubarli, ma a mostrare sempre lealtà perfetta, per onorare in ogni cosa la dottrina di Dio, nostro Salvatore.

Lettera a Tito (2, 9-10)

Se le cose stanno così, deduco che la dottrina (?) di Dio è la dottrina dei padroni!

4 commenti:

Giuseppe Bovino di Borbone ha detto...

Giusta intuizione!

Pipoca ha detto...

secondo me dovremmo chiarirci il significato di SERVO, che mica ha solo quell'accezione negativa cui siamo abituati noi...

***
io serva? sì, vorrei esserlo nella mia più completa integrità,
ma non in nome di un padrone come un omuncolo ricco qualsiasi convinto di avermi comprata,
bensì in nome di un padrone che mi rappresenti veramente come solo un ideale può essere.

lì son serva, son serva della passione per la mia professione per esempio, a cui mi sottometto, perché mi scorre nelle vene, perché la compiaccio, non posso far altrimenti, perché non posso contraddirla, perché non posso derubare i miei studenti del loro diritto alla vita, alla crescita ed allo sviluppo, libero, dove io sono solo un mezzo e non il fine (come credono erroneamente molti educatori)
non posso far altro che cercare di essere leale con loro, altrimenti verrei meno prima di tutto a me stessa, non potrei tradirli, tradirei me stessa e tutte le mie scelte di una vita.
così solo per fare un esempio...

che poi per me, sai, la cosa più difficile, quella che mi perseguita continuamente, è cercare l'integrità con me stessa,

perché siamo un coacervo di millenarie sovrastrutture mentali, che tante volte mi pare un casino,

ma poi io a volte seguo l'intuito, che tutti ne parliam tanto e bene, ma lo seguiamo poche volte,
e con quello,
se abbiamo limato e raffinato continuamente l'integrità tra forza dell'animo ed il corpo,
non ci sbagliamo mai.

che la vita, se la seguiamo bene, ha sempre ragione, è quando vogliamo fare di testa nostra che facciamo dei casini.

dice che la mia età sia uno di quei quasi cabalistici momenti di cambiamento, effettivamente...
(e tanto per non andare fuori tema)

di certe cose io son serva, ma son serva così spontaneamente e naturalmente che non potrei fare o essere altrimenti.

ok,ci vorrebbero chilometri per raccontartelo [orcoca_zo]

che mi sto facendo un'idea stranissima del mondo e del mio funzionamento, che non ha niente di positivista, ma che porcazozza ogni riprova torna sempre

ok, ho degenerato.

Evergreen ha detto...

Cara pipoca, riprendo fiato e passo a rileggerlo più tardi il tuo commento. Ma è sempre interssante per me il tuo modo di argomentare analitico e vario. E chi non vorrebbe esser servo dei propri ideali, chi non vorrebbe servire un'idea nobile o un progetto che sia degno di essere realizzato, chi non vorrebbe "servire" al progresso della società? In questa accezione il termine "servo" è nobilissimo e alto!

Pipoca ha detto...

Volevo aggiungere

[che la riflessione che mi hai fatto fare, mica finisce lì per me, ma continua a girarmi nella testa fino a quando non trova il giusto incastro al mio interno]

che

paradossalmente è proprio nell'essere schiavi dei propri ideali che si trova la più profonda libertà.

e non è mica facile, no.
almeno per me.

un carissimo saluto.

Terzine

Una storia di gloria e di misfatti Un popolo d'eroi e di vigliacchi Una genìa di saltimbanchi e matti!