La nostra è ormai una oligo-pluto-gerontocrazia cammuffata.
Con una qualche venatura di velino-crazia comparsa negli ultimi anni.
La gloriosa democrazia, la quale - ironia della sorte - nacque e si sviluppò proprio nella Nazione che oggi divide con noi lo stesso amaro destino, è ben altra cosa.
Essa è esercizio consapevole di diritti e di doveri. È condivisione di scelte. È garanzia di ordine sociale e di sviluppo economico. È partecipazione, progresso, civiltà.
Una democrazia veramente funzionante e ben consolidata non manca di produrre i suoi buoni frutti.
Quando il terrorismo, con il suo tragico rituale, comincia a farsi sentire, allora vuol dire che la democrazia è gravemente ammalata o, più semplicemente, non esiste più.
Ma se si vuole combattere non solo a parole la violenza, conviene eliminarla alla fonte.
Conviene cioè che le Istituzioni (Banche comprese) siano credibili e che siano servite da persone irreprensibili, serie, giuste, capaci di farle funzionare nell'interesse di tutta la collettività nazionale e sopranazionale.
Ed è quello che, secondo me, ci vuole in Italia.
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