Sindone
Pochi lo sanno. A Nonantola, a dieci chilometri da Modena, nel museo abbaziale, è esposto un prezioso reliquiario d’argento del 1679 che accoglie un pezzo della croce di Gesù di centimetri 29 per 18 per 2. Sembra il secondo per grandezza dopo il frammento nella chiesa di Santa Croce a Roma. La reliquia nonantolana è coperta di una lamina d’oro con quattro clipei, medaglioni, che rappresentano santi orientali.
La reliquia infatti proviene da Costantinopoli e arriva nell’Abbazia, almeno cento anni prima della Sindone in Italia, quando giunsero allora in occidente molte altre reliquie legate alla crocefissione di Gesù, come chiodi, spine, la lancia, la colonna della flagellazione, la scala santa, e la casa della Madonna di Loreto, portate dai crociati dopo il saccheggio di Costantinopoli nella IV crociata del 1204.
Noi modenesi amiamo la reliquia di Nonantola ma facciamo fatica a credere alla sua autenticità. Se mettessimo insieme tutti i pezzi della croce di Gesù che ci sono nelle chiese, si farebbero almeno quattro metri cubi di legno. Tra l’altro al tempo di Gesù non c’era l’abitudine di conservare ‘reliquie’ (‘resti’, in latino), specialmente di un povero e sconosciuto carpentiere giustiziato dai romani.
Non si capisce allora perché alla prima ostensione della Sindone a Torino, tremila modenesi si sono precipitati al grande spettacolo. Anche questo misterioso lenzuolo era apparso in Italia proprio nel XIII secolo e l’esame al carbonio 14, mostra che il tessuto ha meno di mille anni.
Si dice: anche se quello non è il lenzuolo del corpo di Gesù, ci ricorda la sofferenza di Cristo e di qualsiasi uomo innocente torturato.
Ora facciamo un ragionamento. Per vedere la Sindone ci vogliono tre giorni e si spendono 200 Euro. “Caro modenese in fila da tre ore per vedere per un minuto il sacro lenzuolo, ti suggerisco un’alternativa più economica e specialmente più cristiana. Quelle 80 ore che hai messo a disposizione per contemplare commosso la sindone, usale per guardare i volti dei crocefissi intorno a te. Guarda con simpatia la faccia senza speranze dei vecchi del tuo condominio; osserva con pietà i volti distorti dei disabili del tuo quartiere. Visita con compassione le facce smagrite dei malati terminali. Vai alle mense pubbliche e prova ad osservare il disoccupato che umiliato chiede un pasto. Immagina i cento volti disperati, degli inquilini del carcere e del CPT (Centro di Permanenza Temporanea). E poi guarda qualche volta allo specchio anche il tuo volto segnato dalle preoccupazioni e dalla sofferenza. I duecento Euro che hai risparmiato, usali per fare un regalo a un operaio disoccupato e poi va’ a venerare la croce nostrana a Nonantola e ricorda tutte le croci che gli uomini, le donne e i bambini, devono portare.
E da quella via, già che che sei lì, visita la bella Abbazia millenaria con la sua suggestiva cripta dalle cento colonne. E poi vai a mangiare una pizza con tua moglie e i tuoi figli, lasciando a casa la televisione.
Chissà quando i cattolici italiani con i loro papi, le loro televisioni e i loro vescovi, dimenticheranno per un momento le ostensioni di sindoni miracolose, i segreti minacciosi delle madonne di Medjugorie, le truci profezie di Fatima, i misteri angoscianti di padre Pio, per cercare di fare il vero miracolo: creare posti di lavoro per i giovani e i disoccupati, e allontanare i politici corrotti.
Abbiamo bisogno di ritrovare il sorriso".
Mi permetto di aggiungere solo questo: abbiamo bisogno di ritrovare il sorriso ma anche il senso vero del Vangelo e, con esso, la carità.
6 commenti:
11 esimo!
Già si può fare di più ...molto di più in concreto.
Aggiungerei l'entrata di Gesù al Tempio di Gerusalemme, quando infuriato mise sotto sopra i banchi dei mercanti
E disse: "Sta scritto: ‘La mia casa sarà casa di preghiera. Ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri!".
Questa è finalmente la lingua che conosco, questa è la ragione unita ad un vero spirito cristiano....Ma...si sa....ormai viviamo di apparenze e di ipocrisia, delizie velenose che assaggiamo ogni giorno. Grazie Pino per questo splendido post, ti abbraccio forte, Anna
verissimo !!!
Ciao Pino =) il tuo post, merita una + grande visibilita', mi piace veramente, lo ho letto almeno una buona decina di volte, e non esagero =) pochi uomini hanno la capacita' di scrivere con il cuore, la visione della fede dovrebbe essere per tutti nell'...
Ama il tuo prossimo come te stesso...Dovrebbe???...Se i cosi' detti cristiani non applicano queste poche parole d'amore...Possono ancora definirsi cristiani???...Io penso che il vero amore consiste...Non nell'idolatria cristiana e invenzioni della chiesa...Ma aiutare il suo prossimo...Questa sarebbe per me la vera (((CRISTIANITA')))salut mon ami Pino =) ;-) Mayo
Ciao Giuseppe,
condivido pienamente in tutto e per tutto il tuo modo di intendere la fede.
La fede è donarsi al prossimo e mettere in pratica gli insegnamenti del Cristo. Tutte queste reliquie, statue, vesti e turiboli non hanno nessuna importanza. Dovremo cercare di "dare", invece che "guardare" solamente. A cosa serve tutto questo senza un aiuto al prossimo?
La Parola di Dio dovrebbe diventare operativa per una fede autentica.
Ti ringrazio del post e ti saluto. Ciao.
Liliana - Trani
Tutte le fedi hanno le reliquie, che non sono effetti magici, sono testimonianze di persone che hanno vissuto il vangelo. Se aiutano crescere nella fede e nella carità, non c'è alcun male.
Se vengono idolatrate, è un errore. Ma non un errore della Chiesa, il magistero è chiaro e basta leggerlo, il cristiano non può essere ignorante. Gli strumenti per la conoscenza ci sono, per due euro a enciclica.
Anche il Tempio di Gerusalemme, in fondo, non era Dio, ma rappresentava un luogo per avvicinarsi con lo spirito a Dio, e Gesù non disdegnò di avvicinarsi ad esso, anzi, lo fece con molto rispetto, e se crediamo che Lui stesso è Dio, questo ci fa comprendere molte cose.
In fondo nel Tempio era custodita l'arca dell'alleanza, in effetti una reliquia, una testimonianza, una fonte.
Gesù disse di non rovinare la purezza del luogo, ma questo è chiaro, è un errore pure oggi, ma non c'entra e non inficia la carità.
E' ora che i cristiani siano più maturi e si assumano le responsabilità, individualmente, perchè la Chiesa sono loro, e se qualcosa non va, contribuiscano loro stessi giorno per giorno.
Contribuiamo, noi stessi, per quanto è possibile.
Saluti,
Giornalaio.
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