"L'URSS,
per le masse popolari di tutto il mondo, era l'esempio vivente che il
capitalismo (un sistema sociale basato sul dominio dell'uomo sull'uomo)
non era l'unica forma di società possibile ma si poteva tentare di
fuoriuscirvi per approdare a un sistema
che consentisse finalmente alle classi subordinate di emanciparsi.
D'altronde gli storici, in massima parte neoliberali (molti ex-comunisti), tendono a demonizzare il "comunismo storico
novecentesco" e lo fanno perché per la prima volta nella storia
dell'umanità le classi dominate, pur se attraverso la mediazione di
gruppi specializzati di rappresentanza sono andate al potere
stabilmente, anche se per un periodo relativamente breve (1917-1991).
Bisogna demonizzare e criminalizzare questo dato perché i dominati non
devono nemmeno pensare alla possibilità di riprovarci!
Una vera vergogna
intellettuale, di cui questi servi delle oligarchie dominanti saranno
chiamati a rispondere davanti alla storia".
Questo pensiero, così lucidamente espresso da un utente facebook sul profilo di Pietro Ancona, lo condivido pienamente.
Del resto la storia (quella con la s minuscola) è sempre scritta dai vincitori o dai loro incaricati.
Ieri, oggi, domani.
E nessuno dei vincitori o dei loro pennivendoli ha mai pagato per averla scritta con furbizia travisando spesso la verità.
La Storia (quella con la S maiuscola) tenta di ristabilire la verità molto dopo, quando ormai è troppo tardi per tutti.
E non sempre ci riesce.
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