La verità è assai ardua e molto difficile da scoprire. La sua conquista definitiva richiede somma pazienza, grande umiltà e tempi lunghissimi. Bisogna perciò accontentarsi di traguardi tutto sommato modesti e di avanzare a piccoli passi. Per questo S. Agostino esortava "ad inclinare più al dubbio che alla certezza in cose difficili da provare e pericolose da credere". Pur tuttavia proverò a dare una qualche risposta. Da sempre l'uomo è stato "religioso". Ha sempre avvertito cioè l'insopprimibile bisogno di tranquillizzare la sua grama e fragile esistenza, ha sempre sentito la necessità di puntellare le sue paure e le sue insicurezze tentando tutte le strade. La più battuta e la più efficace è risultata quella di inventarsi di volta in volta "divinità" amiche e di ingraziarsele mediante riti e sacrifici espiatori, spesso crudeli e cruenti. Le "divinità" hanno assunto nel tempo molteplici forme attinte dal mondo vegetale, dal mondo animale, dagli stessi elementi esistenti in natura. E non meno frequentemente esse si sono "incarnate" addirittura in forme umane. Gli antichi re ad esempio erano considerati vere e proprie divinità, i faraoni venivano fatti assurgere al ruolo di Dio o di figli di Dio. Ancora nell'antica Roma esistevano testimoni oculari di miracoli compiuti da alcuni "divi" imperatori e c'era chi giurava addirittura di averne visto altri salire al cielo su un carro di fuoco, come già avvenuto con Elia il profeta. Insomma l'intero mondo cosiddetto pagano pullulava di variopinti idoli e di pittoresche ed eterogenee divinità. Poi sopraggiunse il ciclone cristiano con il suo più fiero e combattivo messaggero, Paolo di Tarso. L'effetto fu dirompente. Il nuovo movimento ebbe la forza di spazzar via idoli e divinità in attività di servizio ma ebbe anche la capacità formidabile di reinventare il vecchio, rinnovando e riproponendo gli stessi simboli e le stesse credenze che sembrava aver soppiantato. E così i vecchi idoli e i simboli del passato, usciti dalla porta, rientrarono tutti dalla finestra. In tal modo ricomparvero prepotentemente sulla scena l'Uomo-Dio, la Trinità, che rievocava la terribile Trimurti e la magia del numero 3, la Madre celeste, che sostituiva Astarte, lo stuolo degli Angeli e, più recentemente, dei Santi. Ma Gesù - a studiare bene i testi - non si proclamò mai Dio o figlio di Dio. Amava definire se stesso con l'incantevole epiteto di "figlio dell'uomo" che significava semplicemente "uomo". Egli invocava il Padre come avrebbe potuto farlo chiunque. E in più affermava che prima o poi i veri adoratori di Dio lo avrebbero adorato "in spirito e verità", senza bisogno di riti o di templi, senza interessati intermediari, senza cinici controllori delle coscienze. In assoluta libertà di spirito. Certo è difficile cancellare di colpo gli effetti di un lavaggio cerebrale durato secoli e portato avanti da raffinati "spin doctor" ma verrà il giorno in cui la Verità sarà chiaramente disvelata. E qualcuno - un domani forse non molto lontano - potrà liberamente affermare, senza per questo apparire blasfemo, che anche noi, in questo nostro tempo, continuavamo a figurarci "dei falsi e bugiardi", come già aveva detto dei propri il buon Virgilio discorrendo negli inferi con l'Altissimo Poeta.
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3 commenti:
Mi è piaciuta molto tutta l'analisi storico-teologica che hai fatto. Per tantissime cose mi trovo in molta sintonia con esse. Rimane sempre il fatto di Gesù, che si proclamò Figlio dell'Uomo sì, ma questo non significa che Egli fosse solo un uomo. Ci sono dei fatti che invece fanno pensare e credere che fosse, anzi che è Dio. Solo per citarne alcuno: il battesimo nel Giordano dove il Padre manifesta la Sua divinità; i miracoli, quel brano del Vangelo di Giovanni, dove Lui afferma: "Chi ha visto me ha visto il Padre; Lui ed io siamo una cosa sola". Per non citare tanti altri fatti sparsi qua e là nei Vangeli.
Mi è piaciuta molto tutta l'analisi storico-teologica che hai fatto. Per tantissime cose mi trovo in molta sintonia con esse. Rimane sempre il fatto di Gesù, che si proclamò Figlio dell'Uomo sì, ma questo non significa che Egli fosse solo un uomo. Ci sono dei fatti che invece fanno pensare e credere che fosse, anzi che è Dio. Solo per citarne alcuni: il battesimo nel Giordano, dove il Padre manifesta la Sua divinità; i miracoli; quel brano del Vangelo di Giovanni, dove Lui afferma: "Chi ha visto me ha visto il Padre; Lui ed io siamo una cosa sola". Per non citare tanti altri fatti sparsi qua e là nei Vangeli.
"La verità è assai ardua e molto difficile da scoprire" (Giuseppe Di Benedetto): vale per tutti, anche per me .....
Antonio Di Palma
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