Terremoto dell'Irpinia |
"Dico dunque che - e badate di non fare ciò che vi ha più
volte danneggiati - quando, credendo che nulla basti al bisogno, nel
decretare scegliete i provvedimenti più grandiosi, e nell'attuare non
fate nemmeno il minimo indispensabile; eseguite invece, apprestate il
poco; a questo aggiungerete altro, se quanto avrete approntato apparirà
insufficiente".
Così Demostene in un brano delle sue celebri "Filippiche".
In
questi giorni della cosiddetta emergenza neve non ho potuto fare a meno
di ricordare i miei anni trascorsi in uniforme e, in particolare, gli
anni sobri ed austeri che hanno preceduto l'era delle attuali missioni
all'estero e l'epoca degli impegni internazionali dell'Italia. Gli anni,
cioè, che hanno coinciso in gran parte con il servizio militare di
leva obbligatorio. Anni in cui tutto era dato gratuitamente e con grande dedizione da schiere di giovani semplici, generosi, senza pretese.
In quel
periodo era normale prepararsi anche per affrontare l'emergenza neve.
Con gli scarsi mezzi a disposizione e le risorse limitate di allora l'Esercito riusciva comunque ad intervenire in questa come in altre calamità naturali ed a prestare soccorso alle popolazioni colpite.
Non
dico che tutto abbia funzionato alla perfezione ma sicuramente esistevano i
relativi piani, nei magazzini erano diligentemente custiditi i materiali
occorrenti, le esercitazioni avvenivano con frequenza almeno
semestrale.
I colleghi di quegli stessi anni ricorderanno certamente il nome di questi appuntamenti periodici: l'allarme" Vigilante" era previsto appunto per verificare l'approntamento del reparto in caso di pubbliche calamità.
C'era anche il "Drowsy Dog
" ma era tutt'altra cosa. Il nome già mi infastidiva per via di quel
vezzo tutto italiano, che non ho mai condiviso, di scimmiottare gli
americani.
Comunque, per ritornare all'argomento neve, si decise negli anni 80 di istituire la Protezione Civile che, da allora, è stata destinataria di mezzi e di risorse mai assegnati prima.
Ma
il risultato è sotto gli occhi di tutti. Si è trattato dell' ennesimo
baraccone di Stato che ha contribuito non poco a dilapidare risorse e ad
allargare lo sperpero già grave di denaro pubblico.
Forse sarebbe stato meglio contare ancora sul buon vecchio Esercito. E meglio sarebbe stato seguire ad litteram gli ammonimenti sempre attuali di Demostene!
7 commenti:
Caro Pino un post che ci invita a riflettere e di chiederci che le parole le promesse sono sempre solo parole. Buona serata amico.
Tomaso
La Protezione Civile ha perso gran parte della sua crebilità per le vicende legate a Bertolaso ed alla potente cricca d'affari che lo teneva in pugno. Gli scandali del terremoto a L'Aquila e del G8 a La Maddalena hanno completamente offuscato quel che di buono si era fatto negli anni passati.
Pino, ma non ho mai capito bene, data la mia ignoranza in merito, cosa facevi te. Facevi parte dell'esercito? Vedo la tua targhetta verde con le strisce rosse. Scusa davvero, ma sono proprio ignorante in questo genere di cose.
Comunque tanto di cappello per il tuo grande servizio, allora funzionante, perchè credo che esisteva ancora un po' di buon senso e l'amore per il prossimo.
Liliana
Sono stato un ufficiale dell'Esercito Italiano ed ho indossato l'uniforme con molto orgoglio per circa 40 anni, cara Liliana.
Mamma mia! Mi sento piccola, piccola nei tuoi confronti. Davvero tanto ignorante. Sarai stato davvero un grande ufficiale Pino, di nome e di fatto!
Ed è bellissimo se penso alla tua umiltà e grandezza d'animo, nonostante hai ricoperto questa carica, per ben 40 anni.
C'è tanta gente che si da arie anche non valendo nulla! Ma ...quanta ignoranza dietro quei comportamenti. I veri uomini sono grandi nell'umiltà e nel rispetto per il prossimo, altro che ...arie! Quanti buffoni!
Buona notte Pino.
Esagerata! Ho fatto ciò che ho saputo e potuto fare, cara Liliana! Niente di più!
Un cordiale saluto.
Pino
NON E' VERO! HAI FATTO TANTO! MAGARI FOSSERO TUTTI COME TE! IL MONDO SAREBBE SALVO!
Ciao! Notte!
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