Adesso è tutto chiaro.
Il disegno parte dall'euro e dai suoi effetti disastrosi sulle tasche delle famiglie italiane.
All'indomani dell'entrata in vigore della moneta unica, nonostante tutte le chiacchiere dette e scritte, nessun governo (quello di Berlusconi in testa) ha mai inteso mettere in atto una concreta vigilanza sui prezzi basata sull'effettivo rapporto euro/lire e non ci fu mai la tanto sbandierata guerra (a parole) contro l'aumento dei prezzi praticato quasi immediatamente dai commercianti.
Queste volute omissioni (anche del successivo governo Prodi) hanno fatto sì che il costo della vita schizzasse così in alto che, in buona sostanza, ciò che costava mille lire ci costò quasi subito duemila, cioè un euro ed anche più.
La grossa perdita del potere di acquisto subita negli anni dagli italiani è a tutti evidente.
In soldoni questo potere - nel migliore dei casi - risulta oggi più che dimezzato
Con centomila lire una famiglia riusciva a portare a casa un carrello pieno di ogni ben di Dio dal supermercato.
Oggi per fare la stessa spesa non bastano 150-200 euro.
Uno stipendio di 1.500 euro di oggi non è affatto paragonabile ad uno stipendio di 3.000.000 lire di allora.
Prima del 2000, con 3.000.000, uno era quasi ricco. Oggi una famiglia di quattro persone, con 1.500 euro al mese e con un mutuo da pagare, è molto vicina alla soglia di povertà.
Dopo aver impoverito - come si vede - le classi più deboli, adesso chi ci governa passa al traguardo successivo: impoverire le classi medie.
Continuare infatti ad escludere gli stipendi o le pensioni superiori a 3.000 euro dall'adeguamento al costo della vita, che comunque cresce inesorabilmente anno dopo anno, porterà nel breve periodo ad abbattere drasticamente il potere di acquisto anche di queste retribuzioni.
L'importante - per i signori del palazzo - è che il blocco delle pensioni e degli stipendi non venga applicato ai magistrati ed ai loro equiparati, politici compresi.
Viva l'Italia! Viva la politica italiana!
2 commenti:
Caro Pino, tu sai che io vivo all'estero, quelle poche volte che ora vengo nella mia amata Italia, rimango scoccato dai vertiginosi prezzi. Non so proprio dove andremo finire. Buona serata amico.
Tomaso
Il tuo post, carissimo Pino,è una rappresentazione nuda e cruda di una verità bruciante e incontestabile che la maggioranza del popolo italiano sta pagando a caro prezzo.Antonio
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