Oggi pomeriggio, uscendo da casa, ho notato che qualcuno - molto (in)civilmente - aveva lasciato (ancora una volta) un pacchetto vuoto di sigarette nella fioriera accanto al portone del condominio. Poiché - nei limiti del possibile - mi impongo volentieri qualche piccolo sacrificio personale allo scopo di favorire l'ordine e la pulizia almeno vicino al mio palazzo, ho racolto il pacchetto non per buttarlo a casaccio sul marciapiede ma in un apposito cestino gettarifiuti. Nel percorrere il tratto di strada che mi separava dal primo raccoglitore utile ho letto su entrambi i lati del pacchettto due inquietanti ammonimenti, tutti e due in caratteri maiuscoli ed evidenziati da una funerea, severa cornice nera. Il primo suonava così: "IL FUMO DANNEGGIA GRAVEMENTE TE E CHI TI STA VICINO". Il secondo invece: "IL FUMO OSTRUISCE LE ARTERIE E PROVOCA INFARTI E ICTUS". In alto campeggiava solenne il contrassegno dei Monopoli. Mi sono chiesto se tutte quelle paterne raccomandazioni dello Stato non fossero un colossale monumento alla più spudarata delle ipocrisie. A me pare proprio di sì. Se infatti io fossi convinto che un certo prodotto risultasse pericoloso per la salute di mio figlio, non continuerei di certo a comprarlo né tanto meno a darglielo.
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