mercoledì 12 dicembre 2012

Considerazioni sulla morte

Victimae Paschali Laudes 
Immolent Christiani
1.Agnus redemit oves
Christus innocens Patri
Reconciliavit
Peccatores
2.Mors et Vita duello
Conflixere mirando;
Dux vitae mortuus
Regnat vivus.
3.Dic nobis, Maria.
Quid vidisti in via?
Sepulchrum Christi viventis
Et gloriam vidi resurgentis.
4.Angelicos testes.
Sudarium et vestes.
Surrexit Christus spes mea;
Praecedet  suos in Galilaeam.
5. Scimus Christum surrexisse
A mortuis vere.
Tu nobis victor
Rex miserere.
Amen. Alleluia. 

Così la sequenza pasquale nella liturgia romana.

La vita e la morte combatterono (in) un grandioso duello. Il Signore della vita, (già) morto, regna da vivo.

In questo è condensata la visione cristiana della morte che altro non sarebbe che un passaggio (come la Pasqua) verso la vita. La vita diventa l'unico filo conduttore e la morte soccombe a se stessa. 
La vita è destinata a prendere il sopravvento su tutto. 
In questo ottica il morire equivale a un preciso dovere biologico. 
Basta guardare ciò che avviene in natura: il seme deve macerarsi e traformarsi per far nascere la pianta. I fiori e l'erba dei campi devono sfiorire ed appassire per far posto ad altri steli, ad altre corolle, ad altri fili d'erba nella stagione successiva.
L'esistenza è un continuo alternarsi di morte e di vita. Non si dà l'una senza l'altra. 
La Resurrezione diviene così il simbolo per eccellenza della vita che si trasforma e sopravvive alla morte.

3 commenti:

Liliana ha detto...

Lo spero Pino.... considerando le tante fregature di questa vita, il Regno di Dio è la nostra unica speranza...
Grazie.

Liliana

Evergreen ha detto...

Speriamo, cara Liliana!
Intanto ti auguro una buona serata...
Pino

Liliana ha detto...

Certo Pino, sarà così, altrimenti, come dice S. Paolo, se non crediamo nella Risurrezione di Cristo è vana la nostra Fede.
Un abbraccio e buona serata a te.

Liliana

A Paola S.

Sull'ali che ti resero leggera Adesso voli libera e felice Nel cielo d'una fredda primavera.