Ai suoi tempi Pasolini, con voce ferma e fuori dal coro, si schierò senza esitazione dalla parte dei poliziotti e bollò con parole di fuoco i giovani comunisti che a Valle Giulia li avevano attaccati. Eccole:
« Adesso i giornalisti di tutto il mondo (compresi quelli delle televisioni
vi leccano (come credo ancora si dica nel linguaggio delle università)
il culo. Io no, amici.
Siete paurosi, incerti, disperati (benissimo)
ma sapete anche come essere
prepotenti, ricattatori e sicuri:
prerogative piccoloborghesi, amici.
Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte coi poliziotti
io simpatizzavo coi poliziotti!
Perché i poliziotti sono figli di poveri.
Vengono da periferie, contadine o urbane che siano.
Quanto a me, conosco assai bene
il loro modo di essere stati bambini e ragazzi
le preziose mille lire, il padre rimasto ragazzo anche lui,
a causa della miseria, che non dà autorità.
La madre incallita come un facchino, o tenera, la salvia rossa (in terreni altrui, lottizzati);
i bassi sulle cloache; o gli appartamenti nei grandi
caseggiati popolari, etc. etc. »
Pasolini così concludeva :
« A Valle Giulia, ieri si è così avuto un frammento
di lotta di classe: e voi amici
(benché dalla parte della ragione)
eravate i ricchi.
Mentre i poliziotti (che erano dalla parte
del torto) erano i poveri.
Bella vittoria, dunque,
la vostra! In questi casi
ai poliziotti si danno i fiori, amici. »
(Da il "PCI ai giovani" di Pier Paolo Pasolini)
Sono persuaso che oggi, all'indomani delle violenze dei poliziotti su giovani inermi, Pasolini avrebbe avuto parole di severa condanna verso questi figli del popolo al servizio di un potere sordo, arroccato e arrogante e, a differenza di allora, si sarebbe schierato senza esitazione dalla parte degli studenti.
In questo caso agli studenti, che stavano dalla parte della ragione perché manifestavano per il proprio futuro, "si danno i fiori" e non le manganellate, amici.
6 commenti:
Caro Pino è sempre un piacere leggere quanto tu scrivi, parli di Pier Paolo Pasolini, anni or sono mi trovavo da amici a Casarsa del Friuli, visitando il cimitero rimasi sorpreso ne vedere la tomba del grande poeta, non sapevo che era sepolta a Casarsa.
Ciao e buon fine settimana.
Tomaso
Pasolini era vissuto molti anni a Casarsa, il paese della madre. Il padre era un Ufficiale dell'Esercito.
Grande anticipatore di tempi Pasolini. Scrittore e regista di rara sensibilità.
Buona serata, caro Tomaso.
Pino
Caro Pino
"La ragione e il torto non si dividono mai con un taglio così netto,che ogni parte abbia soltanto dell'una o dell'altra".
Alessandro Manzoni.
Il torto o la ragione possono però - a distanza di tempo - passare da una parte all'altra...
Grazie di questo post Pino.
E' proprio vero.... altro che violenza! Le manganellate dopo proteste, a mio parere "giustificate", dovrebbero essere date ai poliziotti e non solo...soprattutto alla feccia dei nostri politici che, nonostante le proteste hanno ancora la faccia tosta di fare tutto ciò che gli pare e piace, alla faccia nostra e di chi non riesce ad arrivare alla fine del mese!
Con orrore e disgusto per i politici...
Liliana
Sembra che gli appartenenti alle forze dell'ordine siano diventati più le guardie del corpo (pagate da noi) dei nostri rappresentanti che i difensori dell'ordine pubblico.
Un caro saluto.
Pino
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