Ho iniziato a leggere "Avarizia" di Emiliano Fittipaldi, ossia le "carte che svelano ricchezza, scandali e segreti della Chiesa di Francesco".
Conoscevo già, per altre letture, le magagne e le infedeltà di tanti ministri di Dio, anche se so che esistono tantissimi preti con le "sottane lise" e senza conti in banca.
Il primo impatto tuttavia è stato desolante.
Non certo per colpa del giornalista che ha fatto il suo mestiere e che non merita per questo di essere alla sbarra nel processo che si sta celebrando in Vaticano.
Come è stato possibile che uomini di Chiesa, i quali ben conoscevano il monito evangelico del "non potete servire due padroni; non potete servire Dio e mammona", si siano lasciati sedurre dal dio denaro, si siano lasciati alle spalle la divina libertà delle Beatitudini; abbiano preferito il ricco al povero; abbiano scelto la compagnia dei potenti di questo mondo ignorando sistematicamente i deboli e i derelitti nel cui volto è riflesso il Volto stesso di Dio?
Cosa stavano a fare in questi torbidi anni i "dolci Cristi in terra" avvolti in lussuose pianete, cosa difendevano i difensori del "depositum fidei"- il quale altro non è che inoperante lettera morta se non costituisce lievito nella vita degli uomini -; cosa hanno fatto i "Beatissimi Padri" e le "Santità" felicemente regnanti nelle loro fastose dimore per impedire l'ingresso trionfale di mammona in Vaticano e, più in generale, nella Chiesa; a cosa sono serviti e, soprattutto, quali interessi hanno servito i "Servi dei servi di Dio" che si sono succeduti sul rutilante trono di Pietro?
Su chi ricade, se non su di loro, la responsabiltà di aver abbandonato la rotta delle Beatitudini e di avere avvilito e stravolto, nei fatti, il sublime discorso della montagna?
Su chi ricade, se non su di loro, la responsabiltà di aver abbandonato la rotta delle Beatitudini e di avere avvilito e stravolto, nei fatti, il sublime discorso della montagna?
Adesso comprendo ancora di più l'amareza ma anche il coraggio della rinuncia di Benedetto XVI.
Le forze del male e le lusinghe del denaro sono state e sono tuttora fortissime.
Posso sbagliarmi ma ho la quasi certezza che nemmeno l'esempio e la semplicità di questo Papa potranno cambiare il corso delle cose.
Tutto ritornerà come prima quando Francesco non ci sarà più.
E, come prima, tutto sarà fatto - siatene certi - ad maiorem Dei gloriam!