sabato 25 aprile 2015

Io mi sento un pratese

"E dove son finite le bandiere e le uniformi del Corpo di Liberazione? e quelle della Repubblica di Salò? e le uniformi e i fazzoletti rossi dei partigiani? e quelle dei potenti eserciti inglesi e americani che han liberato l'Italia e l'Europa? Nella Galleria degli Uffizi? A Prato son finite, vendute come stracci.
E le gramaglie delle madri, delle vedove, degli orfani di tutta la terra? A Prato, in mucchi di cenci polverosi.
A Prato, dove tutto viene a finire: la gloria, l'onore, la pietà, la superbia, la vanità del mondo.
E poi c'è ancora chi si meraviglia che i pratesi non credano in nulla di tutto ciò in cui credono gli altri? E c'è chi vorrebbe far colpa ai pratesi di credere più negli stracci che nella gloria? più negli stracci che nelle belle parole, nella libertà, nella giustizia, nelle prepotenze, e nel muso di bischero di chi comanda? c'è chi si meraviglia che i pratesi, quando vedono una bandiera, subito ti sappiano dire di che stoffa è, se di lana, di cotone, di seta, di lino, e te ne sappian dire il prezzo non per quel che vale in onore, in sangue, in sacrificio, ma in stracci?"
Curzio Malaparte - Maledetti Toscani

Non occorre essere di Prato per pensarla come Malaparte.

venerdì 17 aprile 2015

Pongo la stessa domanda di Giuda

Giovanni 12,1-8

1 Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. 2 E qui gli fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. 3 Maria allora, presa una libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì del profumo dell'unguento. 4 Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che doveva poi tradirlo, disse: 5 «Perché quest'olio profumato non si è venduto per trecento denari per poi darli ai poveri?». 6 Questo egli disse non perché gl'importasse dei poveri, ma perché era ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. 7 Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché lo conservi per il giorno della mia sepoltura. 8 I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».
Non ho, come aveva Giuda,  le chiavi di nessuna cassa e per questo credo di poter porre senza timore la stessa domanda, oggi, non a riguardo dei profumi e degli unguenti ma a proposito dell'EXPO di prossimo svolgimento a Milano.
Dai telegiornali nazionali ho appreso infatti che, nella zona dell'esposizione, anche la Santa Sede ha predisposto un suo padiglione costato - pare - 3 milioni di euro (coincidenza: il numero 3 ricorre anche qui come nel brano evangelico di Giovanni).
La notizia - che ritengo attendibile - mi ha profondamente deluso soprattutto perché non mi aspettavo uno sperpero di denaro così vistoso dopo i ripetuti richiami di questo Papa che vorrebbe una Chiesa povera e sobria.
Tre milioni di euro non sono noccioline. Sono al contrario una bella cifra che potrebbe dare un qualche sollievo ai tanti connazionali che bussano ogni giorno alle porte delle varie Caritas, spinti dai bisogni più disparati. Dal pranzo alla cena, dalle docce agli indumenti, dalle bollette agli affitti.
Una Chiesa che dovrebbe riservare tutte le sue attenzioni ai poveri non può permettersi il lusso di approntare padiglioni espositivi alla stregua di una qualsiasi McDonald's.

Il miracolo perpetuo dell'esistenza

  Non mi interessa più capire come un dio possa essere uno e trino, come Gesù sia uomo e figlio di dio.  Sono anch'io figlia di dio e am...