La preghiera del Padre nostro è giunta fino a noi attraverso due diverse redazioni: quella di Matteo, più lunga, e quella di Luca, più corta. Probabilmente è proprio quella di Luca la versione più vicina alla preghiera originaria, così come è scaturita dal cuore stesso di Cristo.
Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: "Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli". Ed egli disse loro: "Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdonaci i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore, e non ci indurre in tentazione". (Lc 11,1-5)
Propendo a credere che Luca - narratore di razza e cronista attento alla notizia - abbia riferito ciò che era veramente uscito dalle labbra di Gesù e che il testo dell'abituale preghiera sia invece il frutto di aggiunte arbitrarie e inutili. E - come sempre - il "di più viene dal maligno". (Matteo 5, 37)
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