Un Papa anziano dal passo ormai stanco e vacillante; una piazza San
Pietro incredibilmente vuota non solo a motivo della pioggia battente;
un severo Crocifisso ligneo dal volto scuro, posto a barriera del morbo
di oggi come lo fu per la peste del 1500; un ostensorio dorato sollevato
a fatica per benedire nelle tre direzioni un livido cielo di Roma; un
suono di campane stranamente commisto al lamento di un’occasionale
ambulanza di passaggio; un’inedita indulgenza plenaria concessa non
“more solito” ma “gratis et amore Dei” a credenti, credenti così è così
(quorum ego), miscredenti, atei, agnostici, insomma un'indulgenza data a
tutti senza alcun obbligo da parte di chi voleva "lucrarla" (lucrare:
orribile voce verbale, ambigua ed equivoca, che da ieri dovrebbe essere sparita dal vocabolario
simoniaco della Penitenzieria Apostolica).
C’è chi sostiene, non
senza qualche fondata ragione, che la Chiesa, oltre che Madre e Maestra,
sia anche una poderosa Multinazionale ante litteram, divenuta nel tempo
la più grande esperta di “marketing” e di tecniche ad esso collegate.
Il suo primo “product manager” sarebbe stato Paolo di Tarso, mente
fervida e geniale, che da subito concepì quell’ardita teologia della
salvezza, sulla quale poggia l’intera religione cristiana.
Se ciò
fosse vero, nella serata di ieri, la Chiesa ha superato se stessa con
un’offerta “speciale” inattesa e straordinaria (comprensiva di
indulgenza gratuita), che non sarebbe esagerato definire storica.
Il buon
Martino, che proprio sul terreno delle indulgenze condusse un'aspra
battaglia contro la Chiesa di Roma, avrebbe gradito non poco!