Leggo quasi dappertutto entusiastici apprezzamenti per il grande successo (sic!) riportato nella giornata di ieri dalla nostra PdC in visita alla corte di Trump.
I rapporti amichevoli e privilegiati con gli USA avrebbero suggellato, secondo la stampa di regime, un'innegabile e ormai inattaccabile posizione di prestigio raggiunta a livello internazionale da Giorgia Meloni.
Buon per lei!
Ricordo che, in anni lontani, sull'altro fronte, venivano celebrati allo stesso modo i rapporti più che amichevoli di Berlusconi con Putin.
Ma una domanda mi viene da rivolgere agli interessati "laudatores" di ieri ed ai nuovi "laudatores" di oggi.
E la domanda è questa:
in che modo migliorò concretamente la vostra personale posizione economica per effetto di quei rapporti amichevoli del Cavaliere con Putin e come potrebbe migliorare concretamente domani per effetto dei benevoli rapporti di Trump con la nostra Giorgia?
La mia personale risposta è che non cambiò quasi niente allora e non cambierà assolutamente niente di niente domani.
I veri trionfi non sono questi ma quelli che - pur tra mille difficoltà - tentano di costruire senza chiasso, senza vanagloria, senza inutili proclami un Paese prospero, giusto, libero, tollerante e finalmente pacificato.
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