martedì 1 ottobre 2024

Il miracolo perpetuo dell'esistenza

 

Non mi interessa più capire come un dio possa essere uno e trino, come Gesù sia uomo e figlio di dio. 

Sono anch'io figlia di dio e amo con più sincerità il messaggio di Cristo, grandioso nella sua umanità. 

Quando guardavo con gli occhi non vedevo. 

Quando cercavo con il cuore non trovavo. 

Con l'anima, la mia anima nuda, ho finalmente sentito il miracolo perpetuo in ogni atomo dell'esistente.

(Karalis)

Una meravigliosa perla incrociata molti anni fa sul web e tuttora splendida nella sua bellezza oltre che nella sua toccante verità. 

 


lunedì 16 settembre 2024

Dei migranti ovvero della disumanità

A qualcuno sembrerà esagerata la mia quasi quotidiana fatica nel tentare di focalizzare l’attenzione dei miei cinque lettori sul tema dell’immigrazione.

Per me questo rappresenta il vero banco di prova dei nostri governanti.

Su questo li ho giudicati in passato e continuo a giudicarli adesso.

Onestamente non mi sento di assolvere nessuno di loro, né quelli di ieri né quelli di oggi.

So perfettamente che il problema migranti è di dimensioni gigantesche.

So che il fenomeno non è mai stato affrontato con intelletto, anima e cuore.

So che le sanguinanti piaghe sociali che ne derivano si sono addirittura incancrenite negli ultimi anni.

So inoltre che, con l’avvento di questo governo razzista e xenofobo, è stata persino sdoganata la peggiore delle barbarie, come sembra dimostrare l’omicidio di un uomo volutamente travolto da un SUV per una borsa rubata.

Cionondimeno ritengo doveroso continuare a combattere per una causa che per me è giusta e sacrosanta, anche se all’apparenza perduta.

venerdì 26 aprile 2024

A Paola S.


Sull'ali che ti resero leggera

Adesso voli libera e felice

Nel cielo d'una fredda primavera.

venerdì 12 aprile 2024

Terzine

Una storia di gloria e di misfatti

Un popolo d'eroi e di vigliacchi

Una genìa di saltimbanchi e matti!



lunedì 1 aprile 2024

Resurrezione

 


Digiuno come sono di cognizioni scientifiche, mi sono sempre affidato al sentimento. Il mio senso religioso mi ha sempre indicato la strada della bellezza, della sacralità della vita, della giustizia e della solidarietà. 

Ho preferito un Dio riflesso nella sorprendente bellezza di un fiore o nel volto del povero anziché un Dio trincerato nell'imperscrutabile profondità dei cieli, ho preferito la pagina liberatoria ma impegnativa delle Beatitudini al racconto glorioso della Resurrezione, ho acquisito la semi-certezza che il cristiano e tutte le persone di buona volontà debbano costruire hic et nunc non dico il Paradiso sulla terra ma le migliori condizioni possibili per vivere in un mondo più giusto. 

Il Paradiso ultraterreno degli Orfici, di tutte le religioni del mondo e, a quel che vedo anche della fisica, può tranquillamente attendere.

sabato 23 marzo 2024

Dio, teologia e fede



Continuo per mia fortuna a credere in Dio che è Padre di tutti ed opera per mezzo di tutti anche se mi trovo in parte d’accordo su alcune disincantate riflessioni contenute ne “Il dubbio e Dio”, ultima fatica del mio colto e dotto amico Giovanni Di Tommaso.

Sono peraltro convinto che la teologia, lungi dal rappresentare qualcosa di statico, di stantio, di polveroso e di immutabile da relegare nella triste penombra di un museo, deve potersi adeguare alle mutate sensibilità sociali e spirituali dei tempi, ponendosi di continuo al servizio dell’uomo, del suo presente e del suo divenire.
Trovo, per esempio, molto vicina alla mia visione del mondo l’ardita, coraggiosa teologia della liberazione che, nata in America Latina e duramente avversata dalla Chiesa paludata e conservatrice di Wojtyla, può essere considerata valida anche in altri contesti geopolitici e per altre società, ivi compresa la nostra società borghese dell’Occidente in cui è dato assistere - soprattutto oggi - ad una crescente diffusione della miseria, dell’ingiustizia e delle diseguaglianze.
Proprio per questo la fede del cristiano, fede che deriva la propria forza rivoluzionaria dalla “buona notizia” data ai poveri, deve superare l’immobilismo secolare di vuoti, ipocriti formalismi devozionali e tradursi in fatti concreti, cioè in una fede autentica e viva perché incarnata nella vita delle persone.
In tal modo la fede, mediante un’operosa dimensione “politica”, può finalmente tentare la strada di una liberazione totale dell’uomo ed affrancarlo da ogni forma di schiavitù in ogni fase della sua esistenza.
Per il cristiano che ha assimilato la bellezza e la grandezza del “discorso della montagna”, per chi crede nel valore delle “beatitudini”, per chi vede riflesso nei poveri e negli emarginati il volto stesso di Dio, sottrarre qui e adesso “i dannati della terra all’inferno della discriminazione, dell’oppressione e della violenza” diventa un dovere urgente, categorico, ineludibile.
Il paradiso può attendere…

venerdì 15 marzo 2024

Primavera



Le vergini gemme di marzo

Allietano i rami di pesco

Neppur lo splendore del quarzo

M’apparve più raro e più fresco!




Il miracolo perpetuo dell'esistenza

  Non mi interessa più capire come un dio possa essere uno e trino, come Gesù sia uomo e figlio di dio.  Sono anch'io figlia di dio e am...