Caccia danesi a Sigonella
Il trattato italo-libico, che qui si può leggere nel testo integrale, contiene tra l'altro un preambolo che non manca di inneggiare al rafforzamento della pace e un Capo I (Principi Generali) che all'articolo 3 proscrive il ricorso alla minaccia o all'impiego della forza ed all'articolo 4 (non ingerenza negli affari interni) fa chiaro obbligo all'Italia di non usare né di permettere ad altri l'uso dei propri territori per atti ostili contro la Libia.
Ed alla Libia lo stesso.
Non è chi non veda come l'Italia, con una Costituzione che ripudia in modo inequivocabile la guerra, con un Trattato recentemente sottoscritto con la nostra ex colonia e tanto mediaticamente sbandierato, mettendo a disposizione le proprie basi aeree e partecipando con i propri Tornado al bombardamento del territorio libico, sia venuta meno ad impegni solennemente assunti.
Eppure, per tener fede al Trattato, non bisognava far altro che rimanere neutrali come ha fatto la Germania. Più semplice e lineare di così!
E non è chi non veda come l'Italia di oggi abbia completamente abbandonato il rispetto della parola data e tradito ormai da tempo la grande tradizione di fedeltà agli impegni presi che fece grande Roma ed il suo impero.
D'altra parte gli imperatori romani portavano i nomi gloriosi di Cesare, Augusto, Marc'Aurelio.
Noi oggi abbiamo Silvio!
1 commento:
Sono d'accordo con te Pino. Non è con la guerra che si ottiene la pace, almeno da quanto ho capito nel leggere questo tuo post.
In quanto a Silvio..... spero che ce lo togliamo dai piedi il più presto possibile! Ma come????????!!!!! Lui si tuffa nei suoi soldi come Paperone ed è con quelli che si protegge...purtroppo! I soldi fanno gola a tutti e facilmente ci si lascia corrompere... e allora.... avanti tutta col bunga bunga! Che schifo!
Liliana
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